La Corte dei Conti ha espresso tutti i propri dubbi e le perplessità in merito al restauro del Colosseo. L’operazione non convince dal punto di vista economico e soprattutto per il ritardo con cui è partita la nuova fase dei lavori.
In aggiunta, non mancano critiche alla quantità e alla durata dei diritti concessi allo sponsor, in particolare l’utilizzo di immagini e spazi. In effetti, l’avviso pubblico iniziale aveva previsto diritti da concedere per la durata dei lavori e non per il periodo successivo. In realtà, lo sponsor può beneficiarne per i due anni successivi alla conclusione dei lavori.
Il risultato finale è una esclusiva di oltre vent’anni e un corrispettivo pagato di 1,25 milioni di euro ogni anno. La Corte dei Conti ha raccomandato al Campidoglio di dare impulso alla progettazione, visti i notevoli ritardi che si sono accumulati, e di vigilare costantemente.