Fin dal Medioevo l’Estonia dovette subire la dominazione straniera: dapprima fu il Regno di Danimarca, poi arrivò l’impero Svedese e in seguito arrivò l’impero dello Zar russo che durò fino al primo conflitto mondiale. Il 24 febbraio 1918, finalmente, lo Stato si dichiarò indipendente, ma già il giorno successivo fu l’impero tedesco a conquistare il territorio, salvo ritirarsi nel novembre di quello stesso anno, dando la possibilità all’esercito di prendere le redini della situazione e sancire definitivamente la sovranità sul territorio. Quello fu un periodo che permise all’Estonia di crescere culturalmente, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale – che causò non pochi danni – ebbe delle conseguenze e alla fine l’Unione Sovietica riuscì a rioccuparla.
Il dominio straniero durò fino al 20 agosto 1991, data in cui l’Estonia si dichiarò indipendente dall’Unione Sovietica. Il successivo 6 settembre fu la stessa Unione Sovietiva a riconoscerle il nuovo status politico.