Era il 19 agosto 14 d.C quando Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (nato Gaio Ottavio, divenuto Gaio Giulio Cesare con la morte del dittatore, ma chiamato semplicemente Ottaviano finché non gli fu riconosciuto il titolo di Augusto), il primo imperatore romano, morì.
Nato nel 63 a.C, il padre Gaio Ottavio fu senatore e poi pretore e alla sua morte fu Azia, nipote di Giulio Cesare a crescere i figlio. Fu proprio Giulio Cesare a lanciare il giovane Gaio Ottavio nel mondo politico romano. Partecipò alla campagna di Spagna e poi completò gli studi militari e accademici in Epiro. Durante quel periodo di formazione fu informato dell’uccisione di Cesare che, come emerso in un secondo momento, lo aveva adottato. Questa conoscenza lo portò a raccogliere l’eredità e a volere vendetta, ma senza riuscire ad ottenere tutti i documenti scritti dal defunto visto che Marco Antonio si rifiutò di consegnarglieli.
Per ottenere consensi ordinò la celebrazione dei Giochi per la vittoria di Farsalo e da lì convinse molti cesariani a prendere la sua parte e non quella del diretto avversario Marco Antonio. Nel frattempo il senato, soprattutto grazie alla spinta di Cicerone, gli riconobbe lo status di erede e lui, neanche ventenne, divenne senatore e propretore. Con la morte di due consoli fu anche nominato console grazie al volere dei legionari e la sua adozione fu riconosciuta ufficialmente. Fu in in quel momento che divenne Caio Giulio Cesare.
Per non far aumentare i malumori cercò di attenuare le sue ostilità nei confronti di Marco Antonio e alla fine i due, insieme a Lepido, diedero vita al Secondo Triumvirato. Quando l’impero fu riorganizzato, Antonio prese l’Oriente e lui l’Occidente, quindi tornò in Italia, combatté contro Lucio Antonio e sua moglie Fulvia e sposo Scribonia, parente di Sesto Pompeo, dalla quale divorziò per sposare Livia Drusilla.
Nel frattempo trovò un accordo con Marco Antonio e questo fu seguito anche dopo che il secondo lasciò Ottavia, sorella di Ottaviano, per tornare da Cleopatra. Nel 36 a.C Agrippa riuscì a piegare le forze di Sesto Pompeo e quando Lepido, che teneva l’Africa, tentò di opporsi alla sua forza venne disarmato e privato dei poteri conferitigli dal Triumavirato.
Augusto sapeva che sarebbe arrivato lo scontro finale con Marco Antonio per decidere chi avrebbe guidato il mondo romano e prima riuscì a dare più sicurezza ai confini del nord Italia grazie a ben tre spedizioni militari, poi si occupò dell’architettura romana e, infine, dichiarò guerra a Cleopatra, la straniera alla quale Antonio aveva riservato diverse concessioni nel proprio testamento. La guerra andò a suo favore e i due amanti si tolsero la vita prima di essere catturati. Fu così che conquistò l’Egitto.
In seguito si occupò personalmente dell’organizzazione dei militari, creò tre coorti municipali e il principato di Roma. Il princeps, così si faceva così viene ricordato, non ricopriva ancora un ruolo di comando ufficiale, ma il suo prestigio era aumentato e di fatto dominava lo Stato romano. Divenne imperatore nel gennaio del 27 e restò al potere sino alla morte e il suo principato fu il più lungo della Roma imperiale.
Morì a Nola, dopo essersi ammalato, il 19 agosto 14 e successivamente fu divinizzato.