Era il 12 agosto 1981 quando la IBM (International Business Machine Corporation) annunciò l’entrata sul mercato del capostipite dei moderni computer.
Il PC IBM, il 5150, riuscì ad imporsi perché prodotto da un colosso del settore, segno del fatto che quello strumento tecnologico fosse destinato a segnare l’informatica e non a sparire in pochi anni. Fu grazie a quel modello che i computer iniziarono ad essere considerati “seri” e non dei giocattoli da utilizzare come passatempo.
Dotato di microprocessore Intel 8088 a 4,7 MHz, con 16 KByte di RAM, espandibili a 640, senza disco rigido, massimo due drive per floppy disk da 5.25″ a 160Kb, monitor a fosfori verdi e sistema operativo PC-DOS 1.0, sviluppato dalla Microsoft, il PC IBM fu immesso nel mercato al costo di 3.000 dollari e segnò l’inizio dell’era dei bit.