Nata a Catania tra il 229 e il 235, Sant’Agata, patrona della sua città natale, proveniva da una famiglia nobile che le insegnò sin da piccola i valori cristiani, tanto che lei appena quindicenne, grazie al consenso del vescovo (si discute sull’età), si consacrò a Dio e indossò il velo rosso, quello riservato alle vergini consacrate.
Fu il proconsole Quinziano, una volta venuto a sapere della giovane donna, a recarsi nella città siciliana per mettere in atto l’editto dell’imperatore Decio e per farlo iniziò una vera e propria persecuzione nei suoi confronti. Fu inutile per lei nascondersi: gli uomini del politico romano la trovarono e lui quando la vide se ne invaghì. Le chiese di rinunciare ai voti, ma inutilmente e dopo diverse torture lei morì in cella nel febbraio del 251.
Nel 1040 le reliquie furono trafugate e portate a Costantinopoli, città in cui rimasero fino al 17 agosto 1126, giorno del rientro nel Duomo di Catania. Proprio quella è una delle date in cui viene festeggiata Sant’Agata.
