Le Scuderie del Quirinale ospitano, fino al 4 settembre, la mostra Capolavori della scultura buddhista giapponese. Ventuno opere scolpite nel legno, dal periodo Asuka (VII-VIII secolo) al periodo Kamakura (1185-1333), sono esposte per la prima volta in Italia. L’evento è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, e organizzato dal Bunkacho (Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone) con l’Azienda Speciale Palaexpo e con il supporto di MondoMostre.
Percorrendo le sale espositive i visitatori possono ammirare opere non facilmente accessibili nello stesso Giappone, perché considerate sacre ed esposte nella semioscurità di templi e santuari.
Le sculture esprimono scuole di buddhismo e insegnamenti differenti e sono legate alla funzione rituale e allo stile del tempio che le ospita. Ogni statua richiama caratteristiche ed emozioni diverse a seconda della figura rappresentata. Ecco quindi l’azione, la quiete, l’ira, la comprensione, la paura e il sorriso enigmatico del Buddha in meditazione. Questo tipo di arte fu introdotto in Giappone attraverso la penisola coreana dalla Cina tra il VI e il VII secolo e raggiunse il suo culmine nel tardo periodo Heian (794-1185), l’epoca della corte imperiale di Kyoto, utilizzando il legno come materia prima per esaltare la grazia come supremo valore espressivo.
La mostra si inserisce in un vasto programma di eventi, per tutto il 2016, dedicati al mondo culturale e tecnologico del Giappone. Mostre d’arte, performance teatrali di burattini (bunraku) e della grande tradizione del No, concerti e spettacoli di danza moderni e tradizionali, rassegne cinematografiche, eventi d’architettura e design. Ma anche fumetto, letteratura, sport. L’occasione è la celebrazione del 150° anniversario del primo Trattato di Amicizia e Commercio, firmato il 25 agosto 1866, tra Italia e Giappone e che diede inizio ai rapporti diplomatici tra i due Paesi.
Capolavori della scultura buddhista giapponese è a cura del prof. Takeo Oku, specialista delle proprietà culturali del Bunkacho, e con la collaborazione dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione, Dipartimento di Scienze dell’Educazione. Il Comitato scientifico è composto da Raffaele Milani, Francesco Lizzani, Laura Ricca, Claudio Strinati, Hidemichi Tanaka e Ugo Soragni. L’esposizione gode dell’alto patronato del Presidente della Repubblica.