“Non c’è nessun errore o sbaglio nella delibera. E neanche la possibilità di ‘dribblare’ le ztl o poter risparmiare ‘camuffando’ la propria auto come se fosse car sharing. È vero che da ora chiunque potrà offrire alla città un servizio di car sharing: ben vengano altri operatori perché potranno coprire zone periferiche attualmente non servite e offrire un maggiore servizio ai cittadini. Ma è completamente sbagliato affermare che la ztl di Roma sia in qualche modo a rischio”. Così l’assessora alla Città in Movimento di Roma Capitale Linda Meleo in merito ad articoli di stampa relativi alla delibera sul car sharing approvata in giunta capitolina. “Mi spiego meglio. Per svolgere il servizio di car sharing bisognerà rispondere a diversi e stringenti requisiti, che presentano, fra l’altro per un privato, elevati costi di attivazione: dalla creazione di una società di noleggio senza conducente, all’acquisto e immatricolazione di veicoli adibiti a tale servizio e comunque rispettosi delle ultimissime normative in termini di emissioni, fino alla copertura assicurativa che, per un veicolo condiviso, sarà certamente più elevata rispetto ad quella di un’auto per uso privato“, continua l’assessora.
“Inoltre chi svolge servizio di car sharing è soggetto al controllo mirato della polizia locale sull’attività svolta ed ha l’obbligo di comunicare al dipartimento Trasporti un report trimestrale che obbliga il gestore a dotarsi di strumenti di georeferenziazione e di sistemi elettronici di monitoraggio. Insomma, sorvolando sull’ipotesi di reato di truffa in cui si incapperebbe, non esistono fantomatici risparmi”.
SULLA DELIBERA – “Non è altro che un’integrazione alle linee guida relative allo svolgimento dei servizi di “sharing” dei veicoli sul territorio capitolino approvate a luglio 2015 con la delibera della giunta capitolina 239/2015. Un’integrazione resasi necessaria perché dal 15 settembre 2016 sarebbe diventato impossibile svolgere il car sharing con veicoli a motorizzazione termica o ibrida all’interno delle Ztl. Le linee guida, infatti, consentivano la possibilità di prevedere deroghe per specifiche tipologie di sharing: per questo, in conformità alla delibera 239/2015, si è previsto di prorogare la possibilità di accesso delle auto a motorizzazione termica e ibrida fino al 31 dicembre 2018, al fine di evitare un’interruzione del servizio di car sharing a flusso libero nelle zone a traffico limitato. Nel contempo, finito il periodo di sperimentazione, è sembrato corretto offrire le medesime possibilità a tutti gli operatori di settore che continueranno comunque a corrispondere il canone forfettario annuo di 1.200 Euro previsto per l’accesso delle auto nelle Ztl e il parcheggio nelle aree a sosta tariffata”.