Ignazio Marino è stato assolto e così si chiudono mesi e mesi di polemiche che l’hanno visto protagonista e accusato di peculato, falso e truffa. Nessuna delle accuse è stata confermata nel processo e, infatti, secondo il gup Pierluigi Balestrieri i fatti non costituiscono reato (per falso e truffa) e non sussistono (per il peculato). Dopo la diffusione della notizia è stato lo stesso Marino a indire una conferenza per ringraziare gli avvocati che lo hanno assistito e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e rispedire al mittente le accuse che lo hanno investito per mesi:
“Siamo a un anno di distanza da quando mi dimisi sotto le pressioni politiche e mediatiche davvero gravissime, infanganti e offensive. Un anno fa in questa città, che non è una città qualunque, ma la Capitale di uno dei paesi più importanti, la democrazia è stata lesa, la verità è stata negata e centinaia di migliaia di romani sono stati violentati nella loro scelta democratica da un piccolo gruppo di classe dirigente che si è rifugiato nello studio di un notaio invece che presentarsi in un aula con il loro volto e spiegare perché avevano fiducia o non avevano fiducia nel loro sindaco, come avviene in tutte le democrazie del mondo. O almeno nei paesi in cui c’è la democrazia”.
CONSEGUENZE – “Questa è una vicenda che deve far svegliare tutti. Qualcuno ha voluto utilizzare parole molto forti in cui io non mi ritrovo. Qualcuno ha parlato di golpe e che alla fine di questo golpe ci si è ritrovati con una città in stallo perché per un anno la città ha perso la guida amministrativa, che se buona o cattiva devono essere romane e romani a valutarlo sulla base dei risultati ottenuti. Assistiamo a una parte della classe dirigente che si attacca con attack alle poltrone. Il conto di azioni come queste le paga tutto il Paese, soprattutto se a subirle è la Capitale. Ognuno forse deve guardarsi allo specchio e pensare se ce l’ha veramente la statura da statista nel nostro paese e farsi un esame di coscienza”.
SU RENZI E ORFINI – “Le scuse di qualcuno che mi ha fatto un’offesa, e non sto parlando del presidente del Consiglio o dell’illuminato commissario del PD di Roma richiedono una capacità di analisi, una dote di umiltà e un’onestà intellettuale, quindi sono sicuro che sulla base di questo ognuno deciderà se scusarsi o no”.
COMPORTAMENTO ISTITUZIONALE – “Anche questo richiede intelligenza e visione politica. Nel momento in cui il presidente del Consiglio si rifiuta di parlare con il sindaco della Capitale, io su questo mi sono interrogato molte volte, ma sono un semplice chirurgo dei trapianti e questo effettivamente va chiesto a lui”.
ORFINI – Nel primo pomeriggio Orfini ha detto che Marino non fu cacciato per gli scontrini ma per via della sua incapacità di governare Roma e l’ex sindaco a riguardo ha detto:
“Non me la sento di commentare parole che evidentemente appartengono più ai libri di Collodi che alla realtà drammatica di questa città. Sulla capacità di governare le dico che la mia giunta ha chiuso Malagrotta, ha aperto 21 stazioni delle metropolitane, ha chiuso quello scandalo dei residence che arricchiva i costruttori romani e impoveriva i romani. Potrei andare avanti e, soprattutto, abbiamo avviato un piano di rientro che purtroppo a molti media è sfuggita. Ritorno? Sento il dovere di continuare a impegnarmi per il mio paese e per la mia città“.
SUL M5S – “Io non voglio commentare il lavoro della giunta Raggi, posso dire che in alcuni settori strategici io ho avuto persone straordinarie che sono state allontanate, come nel sociale, dove ho avuto persone che hanno inciso positivamente. Credo che sia importante che tutte le forze lavorino bene per la Capitale. I rapporti? Mi aspetto che anche la Raggi si impegni con determinazione per il bene di Roma. Non porta rancori”.