La sindaca Raggi in Assemblea capitolina ha parlato della questione migranti per rispondere alle domande dei consiglieri che le hanno chiesto di fare il punto della situazione e lei nel suo intervento ha spiegato quanto sta avvenendo. Date certe sull’apertura del luogo di accoglienza non ce ne sono e questo perché bisogna trovare un modello diverso da quello usato in passato – il riferimento a Buzzi è stato espresso in modo esplicito dalla sindaca -. Importante sarà la cooperazione tra le istituzioni e le associazioni che si occupano di questa realtà, ma al momento la giunta lavora per far sì che si trovi una soluzione a una situazione che va avanti da troppi anni:
“Purtroppo non ci sono dati poteri per regolamentare questo fenomeno e noi ci siamo trovati ad affrontare un’emergenza che dipende dall’inerzia delle tante istituzioni. Parliamo di transitanti, ma nessuna legge ne parla, ci siamo inventati una categoria. Al primo consiglio convocato a luglio mi sono trovata ad affrontare l’emergenza di via Cupa e si parlava di dove farli soggiornare perché farli stare in strada non è sostenibile per loro e per i residenti. È partito il tram tram con un’approssimazione che dipende dal modello che è stato concepito in questi anni e che mi ha fatto molto preoccupare. Così ho chiesto che tamponata l’emergenza fosse previsto un sistema strutturale di un fenomeno che ormai di emergenza non ha più nulla perché che esistano migranti transitanti è un dato di fatto e non un’emergenza. Per questo ci siamo attivati subito per trovare il luogo o i luoghi che fossero destinati alla loro accoglienza”.
BUZZI NON È LA RISPOSTA – “Con una battuta, in altri luoghi, quando ho chiesto come mai la questione fosse così complessa, mi è stato detto: “Beh, è complesso oggi. Prima bastava Buzzi e i posti si trovavano così”.
PERCORSO DIFFICILE – “Questo è il fenomeno che stiamo affrontando oggi e che merita tutta la nostra attenzione proprio per far contribuire tutte le persone che lavorano sul tema. Se questo è un percorso difficile dobbiamo farcene carico lo stesso tutti insieme per trovare una strada alternativa a una soluzione che sino ad oggi è stata sbagliata. Se sarà più difficile, mi dispiace, ma non per questo troveremo scorciatoie”.
RISPOSTE – “Giusto chiedere risposte, ma è sbagliato pretendere tempi certi per la risoluzione di tematiche che vanno avanti da anni e che necessitano di nuove strade che richiedono l’intervento di più istituzioni. Oggettivamente, il tema migranti deve essere affrontato da tutte le istituzioni, per cui se pretendete tempi certi per chiedere quando sarà aperto il luogo nei quali i migranti in tutta onestà vi dico che non sono in grado dirvelo, ma stiamo lavorando affinché questi luoghi vengano creati. Invito volontari e associazioni coinvolte ad aiutarci a studiare nuovi modelli che individuino, in un percorso di legalità, nuove strade per gestire la questione in modo tale da non creare tensioni sociali“.