Dal 2017 ci saranno delle novità per questa comunicazione, in particolare la cadenza trimestrale con cui presentarla.
Per i contribuenti sono in arrivo nuovi adempimenti fiscali e soprattutto nuove sanzioni, decisamente più alte. Lo spesometro, il nome con cui è nota la comunicazione dei dati che sono rilevanti ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto, subirà alcune modifiche nel 2017, in particolare dovrà essere presentato ogni tre mesi.
Si tratta dei dati delle fatture, sia quelle emesse che quelle ricevute, da fornire all’Agenzia delle Entrate. Non si potrà sbagliare proprio nulla, visto che la multa più bassa (25 euro) è quella per una fattura errata, mentre l’importo massimo (50 mila euro) è previsto per la dichiarazione omessa, incompleta o infedele.
Chi deve presentare lo spesometro? L’elenco comprende società di persone, società commerciali, società di capitali, società consortili, cooperative, imprese familiari e agricole, curatori fallimentari, ma anche i piccoli produttori agricoli e le associazioni sportive dilettantistiche.
Saranno esclusi invece i contribuenti minimi, i tour operator, le pubbliche amministrazioni e coloro che trasmettono le fatture in forma elettronica alle Entrate. Le operazioni a cui si riferisce lo spesometro, infine, sono quelle con obbligo di emissione della fattura, senza obbligo di emissione della fattura se l’importo è pari ad almeno 3600 euro, quelle soggette all’inversione contabile e quelle soggette alla scissione dei pagamenti.