La giovane si lanciò dal quinto piano di un palazzo a soli 23 anni, ora c’è stato il rinvio a giudizio.
Il 17 maggio 2013 una ragazza di soli 23 anni si lasciò cadere nel vuoto dal quinto piano di un palazzo di via Trionfale, un gesto estremo per sfuggire al fidanzato. Proprio il ragazzo, il quale oggi ha 26 anni, è stato rinviato a giudizio su richiesta della Procura con l’accusa di istigazione al suicidio.
La loro relazione era iniziata tre anni prima in Calabria, poi la 23 enne decise di trasferirsi a Roma per studiare Medicina. Da quel momento per lei cominciò l’inferno a causa del comportamento del fidanzato.
Ogni volta che la giovane prendeva un bel voto all’università, lui la insultava per i chili di troppo, quando andava male invece la derideva. L’avrebbe anche costretta a ingrassare 20 chili per non attrarre gli altri ragazzi.
Inoltre, il fidanzato arrivò persino a cederle ketamina e riprese in un video un loro rapporto intimo, salvato poi nel pc come “Ricatto”. Una testimonianza parla addirittura di una frase agghiacciante, “Ti devi ammazzare, che ci stai a fare al mondo?“. Tutto ciò non può non aver influito sul suicidio e ora si accerterà la posizione del 26 enne.