Il problema sembra essere stato risolto, ma i servizi di questo tipo non sono totalmente al sicuro.
Spotify è il primo grande servizio che è stato infettato da un attacco hacker, il cosiddetto malvertising. Come spiegato dal portale Laleggepertutti.it, il celebre streaming musicale è stato colpito tramite un banner pubblicitario in grado di aprire finestre su finestre.
L’unica soluzione al problema sembra essere quella della disattivazione dell’app, ma cerchiamo di capire meglio cosa si rischia e come bisogna comportarsi. La versione di Spotify infettata dal malvertising è quella gratuita, in cui la pubblicità genera profitto. Non è necessario che l’utente abbia cliccato qualcosa, il virus tende a installarsi da solo.
Lo stesso servizio ha confermato di aver risolto tutto e sarebbero rimaste coinvolte poche persone, anche se gli attacchi hacker di questo tipo sono sempre in agguato. Per rimanere protetti è necessario aggiornare la protezione dei software.
Inoltre, sarebbe opportuno ridurre al minimo i plug-in, impostando ad esempio la modalità “click-to-play”, quella cioè che richiede l’esecuzione prima di essere caricata. Esistono infine gli ad-blocker, vale a dire dei sistemi che rimuovono i banner pubblicitari in automatico.