Gordon Ramsay è lo chef conosciuto a livello mondiale grazie ai vari programmi da lui condotti e che negli anni si sono rivelati dei veri e propri successi.
Nato in Scozia l’8 novembre 1966, da piccolo si avvicinò allo sport e al mondo del calcio e arrivò a giocare nelle giovanili dei Rangers, squadra di cui è tifoso sin da piccolo, ma la sua carriera si interruppe quando si ruppe il legamento crociato (precedentemente si era già infortunato alla stessa gamba) e a quel punto per lui si aprirono definitivamente le strade della cucina, alla quale aveva iniziato ad appassionarsi già mentre giocava.
Alla fine degli anni Ottanta divenne sous-chef nel Roxburgh House Hotel e in seguito si trasferì a Londra e poi a Parigi, dove lavorò rispettivamente per Marco Pierre White, chef di primo piano nel Regno Unito, Guy Savoy e Joël Robuchon.
Gli anni Novanta furono segnati dall’apertura del suo primo ristorante a Londra (1993) e dall’assegnazione di tre stelle Michelin. A distanza di un decennio aprì il “Boxwood Cafè”, sempre a Londra, e solo due anni dopo decise di avviare attività anche all’estero, prima a Dubai e poi due a Tokyo. A queste seguirono le aperture a New York, Los Angeles e Versailles, arrivando ad aprire oltre 20 ristoranti in giro per il mondo (due in Italia, uno in Sicilia e uno in Toscana ed entra a far parte della gestione di un ristorante in Sardegna).
Il suo successo televisivo iniziò quando nel 2005 accettò di condurre Hell’s – Kitchen, programma che vede sfidarsi due squadre di aspiranti chef, e proseguì con Cucine da incubo, Hotel da incubo, Cucina con Ramsay e MasterChef.
Ingrediente del successo ottenuto da Gordon Ramsay è sicuramente – per molti risulta antipatico, ma a tanti altri è proprio ciò che piace del suo personaggio – il suo carattere irascibile, che nel corso degli anni l’ha portato a continui faccia a faccia con i concorrenti dei suoi programmi, spesso insultati dallo chef.
Ma uno chef famoso come lui non può piacere a tutti e, infatti, diverse critiche gli sono piovute addosso: dalle associazioni animaliste e vegetariane che l’hanno condannato a causa dell’uso della carne nella sua cucina.