L’errore del benzinaio va dimostrato con una prova tangibile: il Codice del Consumo è molto chiaro in questo caso.
Che cosa succede quando si sbaglia carburante durante il rifornimento al distributore? Il problema ovviamente non sussiste se si usufruisce del self-service, visto che l’automobilista sa di quale carburante c’è bisogno per la sua macchina, ma l’errore non è raro in modalità “servito”.
Il benzinaio può infatti sbagliare e inserire benzina al posto del gasolio oppure viceversa. Solitamente il tappo del serbatoio indica qual è il carburante di cui ha bisogno l’auto e in questo caso la responsabilità non può che essere la sua.
Come spiegato dal portale Laleggepertutti.it, si può fare causa al gestore che non ha controllato il prodotto erogato e ha causato problemi alla vettura. Il benzinaio sarà quindi obbligato a risarcire la spesa per la riparazione del veicolo e il cosiddetto “danno da fermo tecnico”, vale a dire il tempo durante cui non si è usata la macchina.
Per il risarcimento bisogna dimostrare che l’errore è stato commesso in una determinata stazione di servizio, a patto che ci sia la ricevuta, cioè una prova tangibile di quanto avvenuto.
La richiesta può avvenire tramite raccomandata. Per limitare i danni, comunque, appena ci si accorge dell’errore non si deve accendere l’auto, altrimenti si rischia di rovinare il motore: è preferibile contattare il carro attrezzi e trasportare il veicolo in officina.