Ha preso per mano la Lazio e la sta portando a risultati positivi che le permettono di trovarsi nelle prime posizioni in classifica. Immobile ha conquistato i tifosi biancocelesti in pochi mesi grazie al lavoro e ai gol segnati finora, segno della sua rinascita dopo qualche esperienza negativa, come quella di Dortmund:
“C’erano problemi nello spogliatoio – ha raccontato alla rivista Kicker -. Non era il Dortmund che conoscevo. Perfino per i tedeschi era difficile quella situazione, figuriamoci per un italiano appena arrivato. Avrei potuto dare di più e mi spiace di come sia finita. Avrei potuto gestire meglio la cosa. Così la fine ha avuto un sapore amaro. Lewandoski? Probabilmente non avrei raggiunto il suo livello, ma sono certo che avrei potuto dare molto di più se fossi rimasto. Mi è dispiaciuto andarmene via così”.
Ora, però, c’è la Lazio, squadra in cui è arrivato per sostituire un attaccante dal calibro di Miro Klose:
“Lui è un mito. Sono contento sia entrato a far parte della nazionale e sono contento del record di gol ai Mondiali. Chi poteva se non lui? Fa parte della storia della Lazio. Mi servono solo 45 gol per superarlo nella classifica cannonieri della storia del club, un gioco da ragazzi – scherza Immobile, che poi torna sul Napoli -. “Sono un professionista e gioco per la Lazio. Ogni giorno auguro il meglio al Napoli, tranne quando gioca contro la mia squadra. I cori contro i napoletani e la gente del sud sono odiosi. Vivo quest’odio ancora oggi, in tutta l’Italia. Siamo nel 2016, il razzismo dovrebbe essere archiviato”.