Scoppiò nel 1986 il caso Iran-Contras, anche conosciuto come Irangate, lo scandalo verificatosi negli Stati Uniti durante il secondo mandato di Ronald Reagan, che vide messa a repentaglio la propria credibilità, e riguardante la vendita illegale di armi all’Iran, all’epoca impegnato in un conflitto contro l’Iraq. Il primo sostegno fu indiretto, ma poi gli USA, aggirando il Congresso (era necessario approvare gli aiuti ai territori stranieri) riuscirono a procedere con il finanziamento in maniera segreta e destinarono i ricavi del traffico di armi a favore dei contras, gruppo controrivoluzionari del Nicaragua.
A inizio novembre Reagen smentì la notizia, poi fu costretto a smentirsi il 13 novembre e lo scandalo si intensificò ulteriormente il 21 novembre, quando Oliver North, membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale, e Fawn Hall, il suo segretario, furono sorpresi mentre distruggevano documenti compromettenti riguardanti proprio le vendite all’Iran