Una fuga di gas. Un’esplosione. La morte di otto persone. 15 anni fa, in una mattina tranquilla, si compiva la tragedia di via Ventotene, zona Val Melaina di Roma (Municipio III).
Erano le 9.27, i Vigili del Fuoco della squadra 6A del distaccamento Nomentano e alcuni tecnici dell’Italgas stavano lavorando in quella via, al civico 32, alla ricerca di una perdita e avevano già proceduto con l’evacuazione della palazzina, quando quella fuga di gas, che più volte era stata segnalata, provocò l’irrimediabile appuntamento con la morte.
Schegge di pareti, detriti ovunque, veicoli sbalzati in aria e fiamme che si sprigionavano dal palazzo. Fu proprio grazie alle operazioni di evacuazione che la tragedia fu limitata, ma non ci fu nulla da fare per quattro agenti (il caposquadra Danilo Di Veglia, il Vigile Alessandro Manuelli addetto al mezzo – morto a cinque giorni di distanza dall’evento -, l’autista Fabio Di Lorenzo, e il vigile ausiliario Sirio Corona) e quattro civili ( la parrucchiera Maria Grosso, di 45 anni, la figlia Fabiana Perrone, di 23, Elena Proietti, di 81 anni e la studentessa italo-scozzese Michela Camillo, di 25).