Era il 12 novembre 2006 quando Mario Merola, attore e compositore italiano, morì. Soprannominato il re della sceneggiata, nacque a Napoli il 6 aprile 1934 e da giovanissimo si avvicinò al calcio, arrivando a giocare come terzino nel Pro Carmelo, nel Portugal e e nelle giovanili del Napoli, In seguito svolse diversi lavori, tra cui lo scaricatore di porto, ma fu quando i suoi colleghi lo sollecitarono a salire sul palco della festa padronale che lui iniziò a esibirsi e ad ottenere successo.
Nel 1964, due anni dopo aver inciso il primo album, sposò Rosa Serrapiglia, dalla quale ebbe tre figli. Il pubblico si avvicinò rapidamente alle sue canzoni popolari e negli anni Sessanta continuò a produrre una grande mole di lavoro, suonando anche negli Stati Uniti insieme a Claudio Villa. Debuttò al Festival di Napoli insieme a Elsa Quarta, scoprì una talento nazionale come Massimo Ranieri, iniziò la sua avventura come compositore e questa lo portò a scrivere canzoni come “Ciente appuntamente”, “Passione eterna” ed “Eternamente tua”.
Non solo musica. Il 1973 fu l’anno in cui Mario Merola debuttò anche al cinema e proprio tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta riuscì a portare alla ribalta la sceneggiata, dandole popolarità a livello nazionale.
Amato dal pubblico, i suoi spettacoli proseguirono tanto in Italia quanto in Europa e in America anche negli anni Novanta, mentre nel 2000, dopo più di un decennio di assenza, tornò sul grande schermo e nel 2004, dopo vent’anni, interpretò una nuova sceneggiata, “I figli”. L’anno successivo fu nominato Cavaliere dell’Ordine di Malta e recitò a teatro finché non fu costretto a interrompere la tournée a causa dei problemi di salute.
Il 7 novembre 2006 fu ricoverato nell’ospedale di Castellammare di Stabia e in quello stesso edificio morì la sera del 12 novembre a causa di un arresto cardiocircolatorio. Fu Napoli ad ospitare i suoi funerali e la partecipazione fu sentita: irca 40mila persone accorsero per l’ultimo saluto all’artista del popolo, successivamente sepolto nel Cimitero Monumentale di Napoli.