Archiviata l’Europa League, la Roma torna a pensare al campionato e domani sera affronterà il Pescara guidato da Massimo Oddo, attualmente terzultimo in classifica con 7 punti (una sola vittoria e conquistata a tavolino contro il Sassuolo). Le insidie, come ha sottolineato già una volta Spalletti, ci sono sempre, ma domani la sua squadra sarà chiamata a reagire dopo la sconfitta di Bergamo arrivata nel finale. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza:
“Totti in gruppo, Mario Rui oggi gioca in Primavera, Florenzi e Nura proseguono il percorso, El Shaarawy ha avuto un risentimento muscolare, a metà settimana rientrerà”.
LA SFIDA – “Questa è sicuramente una partita insidiosa perché, a volte, quando fai le cose facili diventano pericolose. Veniamo da una partita, quella di Europa League, che ci ha tolto tante energie mentali per cui questa è una partita insidiosa e dobbiamo fare attenzione”.
400 PRESENZE DE ROSSI – “Gli si fanno i complimenti perché sono tutte partite disputate e importanti. Daniele ha la Roma dentro per cui gli si dice “bravo” e di continuare così”.
CALI DI CONCENTRAZIONE – “Per me la responsabilità è dell’allenatore perché può determinare molto. Tutti devono sapere di poter incidere”.
STROOTMAN – “Un calo era un po’ fisiologico. Ci sono momenti in cui si perde un po’ di lucidità. Nessun problema, bisogna continuare a farlo giocare e a dargli quell’importanza che per noi lui ha”.
RUDIGER E VERMAELEN – “Per Rudiger va fatta qualche considerazione perché se lui diventa lento bisogna fare attenzione, dietro c’è solo il portiere. Recupera facilmente dopo aver fatto fatica, Il ginocchio sta bene e allora si va avanti su questa strada. Vermaelen? Deve mettere insieme un po’ di minutaggio”.
GERSON E NURA – “Di Nura mi cogli impreparato (recupero infortunio). Gerson secondo me è cresciuto come velocità, come impatto fisico e questo gli può dare nuove aperture i nuovi ruoli. Davanti alla difesa, io lo vedo là, serve anche sostanza. Lui è un giocatorino che bisogna seguire dandogli notizie per trovare il meglio di quello che può fare. Ma ancora va capito qual è il suo ruolo adatto”.
CATTIVERIA – “Difficile allenarla. Si va a stimolare un difetto che viene soprattutto dal pensiero e secondo me è meglio lasciar stare, si sbaglia. La personalità è un’altra cosa e di quella bisogna parlarne. La personalità è prendere un calcio e non reagire perché so che mi porta un vantaggio, è saper subire perché qualsiasi cosa”.