Luciano Spalletti ha rilasciato un’intervista al sito della UEFA e ha avuto la possibilità di
SPALLETTI E ROMA – “Il mio rapporto con Roma è bellissimo, perché non sbaglio mai strada: conosco solo quella per arrivare da casa mia a Trigoria. In effetti, qualche volta mi hanno portato a vedere la bellezza di Roma che, se la guardi nella maniera corretta, ti rimane dentro l’anima, perché è qualcosa di meraviglioso. Se poi conosci anche un po’ di storia di Roma e dei romani… Ma in effetti non faccio vita mondana, spesso vado a casa e torno a lavorare e basta. Purtroppo non conosco neanche molte strade di Roma, però è un rapporto intenso perché (Roma) ha visto crescere i miei figli e di conseguenza siamo legati affettivamente come famiglia a questa città”.
IL RAPPORTO CON I TIFOSI – “I romani tifosi della Roma sono attaccatissimi, la Roma è la seconda pelle dei romani. Ti trasferiscono subito questo sentimento, di conseguenza diventa anche un po’ di tensione o di ansia perché sai quello che è il movimento che c’è dietro a questa squadra qui. Sei quasi costretto ad assorbire l’amore verso questa squadra e questi colori. E sei quello che lo deve tradurre dentro il campo e non tutti hanno lo spessore e la personalità per sopportare questo peso. Ma meno male che l’abbiamo da sopportare, meno male che c’è questa spinta alle spalle”.
OBIETTIVI DELLA ROMA – “Secondo me ha delle possibilità di sbocco, di poter mandare un segnale forte. Vincere? Una vittoria non è solo alzare un titolo, una vittoria è anche quello che tu infondi verso tutti quelli che hai intorno come modo di lavorare, modo di pensiero, modo di determinare il proprio futuro. Il modo di partecipare al lavoro quotidiano deve essere una cosa seria.
Il calcio è una cosa seria, non è come dicono tutti un divertimento o un gioco. Qui ci sono interessi forti, ci sono fuori delle persone che stanno male per quello che poi è il risultato finale di una squadra, che vivono con amore, passione, sentimento forte quello che è l’andamento della propria squadra. Per cui, non si può che essere professionisti al 100%. Poi i risultati è chiaro che possono dire diversamente da quella che è la volontà.
I tifosi si dimenticheranno di alcuni risultati, ma non si dimenticheranno mai del comportamento della squadra, che è un’altra cosa, ben visibile, lì sotto gli occhi di tutti. Quello i tifosi della Roma lo sanno valutare, se noi avremo un buon comportamento; perché loro sanno di calcio, hanno visto calciatori forti. Hanno visto squadre giocare bene al calcio”.
EUROPA LEAGUE – “Non abbiamo fatto benissimo un paio di partite, soprattutto il pareggio in casa con l’Austria Vienna, quando avevamo la partita in pugno. Abbiamo messo tutto in discussione, perché dovevamo poi fare la partita di ritorno successivamente che abbiamo vinto. Ci ha dato la possibilità di essere in una posizione di privilegio, perché ora dipende esclusivamente da noi”.
LOTTARE – “Abbiamo la necessità di mandare un messaggio ben chiaro ai nostri tifosi. Per fare questo io penso sia fondamentale avere carattere, quello che si dice sempre: Uomini deboli, destini deboli. Uomini forti, destini forti. Ci vuole gente di carattere, il coraggio di fare le giocate, la furia agonistica, la battaglia sportiva. Io penso che la mia squadre debba sempre lottare forte contro qualsiasi avversario ha davanti. Questo è un po’ il segnale che dobbiamo mandare ogni volta che scendiamo in campo”.