La Roma non si pone limiti e proprio per questo punta al massimo in ogni competizione alla quale partecipa. Lo stesso Kevin Strootman, intervistato da uefa.com, ha mostrato di avere le idee chiare:
“Scudetto o Europa League? Non c’è bisogno di scegliere, perché puntiamo a vincere entrambe le competizioni e anche la Coppa Italia. Certo, non sarà facile. In Europa League, in particolare, dovremo fare i conti anche con le squadre terze classificate dei gironi di Champions League. Ci troveremo di fronte avversarie molto complicate, ma l’obiettivo resta quello di andare avanti il più possibile. Ragionando sempre partita dopo partita”.
UN OSTACOLO CHIAMATO JUVE – “Non mi interessa parlare di Juventus. È una squadra fortissima, ha vinto cinque Scudetti di fila, ma noi siamo la Roma e a me interessa solo parlare della Roma. Le squadre forti sono tante – Napoli, Inter, Milan, Lazio – ma per me conta solo la Roma. Dobbiamo guardare in casa nostra e puntare a vincere tutte le partite, non sperare che la Juventus perda le sue”.
L’INFORTUNIO – “È stato un periodo davvero difficile, soprattutto perché ho subito tre operazioni. L’ultima è stata la più dura. Proprio quando pensi di stare meglio, ti dicono che qualcosa ancora non va e hai bisogno di un altro intervento chirurgico. È veramente una sensazione terribile. Ma subito dopo mi sono detto: ‘Bene, ora andiamo’. Tutti in squadra mi hanno sostenuto, medici, compagni, staff tecnico. Questo mi ha fatto sentire davvero motivato a dare il massimo e a tornare in campo il più velocemente possibile. E ora sono felice di essere tornato. Oggi credo di essere una persona diversa. Cerco sempre di essere nelle migliori condizioni, anche più di prima. Lavoro molto su questo aspetto, faccio esercizi in palestra prima e dopo l’allenamento, a stretto contatto con lo staff medico. Devo dimenticare quello che è successo e guardare avanti. Mi sento bene, ciò che devo fare è tornare di nuovo in forma. Per questo ho bisogno di giocare e allenarmi duramente e spero che le cose continuino ad andare bene”.
LA PERSONA – “Fuori sono molto più tranquillo di quanto non sia in campo. Io detesto perdere, si vede bene durante le partite ed è sempre stato così. Ovviamente a nessuno piace, ma nel mio caso si capisce dall’espressione del viso e da come cammino quanto un risultato negativo incida su di me. Fuori dal campo, fortunatamente, sono molto più calmo”.
IL SOPRANNOME (LA LAVATRICE) – “È stato una specie di scherzo, un modo simpatico per farmi i complimenti, ma alla fine i tifosi hanno continuato ad utilizzarlo come soprannome e mi chiamano così ancora adesso. In ogni caso, se un allenatore dice qualcosa di positivo nei miei confronti io sono sempre felice”.
SPALLETTI – “Il mio rapporto con lui è decisamente buono, sto giocando molto e lui mi ha sempre supportato al massimo quando ero infortunato. Anche durante il periodo di riabilitazione mi è stato vicino. Lui è molto bravo nel sentire la squadra e ama lavorare tanto sulla parte tattica. Grazie al suo lavoro stiamo ottenendo ottimi risultati e speriamo di continuare così”.
FLORENZI – “Perdere un giocatore come Florenzi, che è fondamentale per la squadra, è stata una vera sfortuna. Può giocare ovunque, è il nostro terzo capitano, ma ora è alle prese con un infortunio al legamento crociato proprio come è successo a me. So che è difficile, ma bisogna imparare a convivere con questo tipo di situazione. Tutti noi sappiamo che lui è una persona forte, sia fisicamente che mentalmente, e che può farcela a tornare più forte di prima. Siamo tutti convinti che tornerà ad essere fondamentale per la squadra già in questa stagione”.