Sono passati ben duecento anni dalla fondazione dell’Università di Varsavia. La sua storia si lega a quella delle due scuole già presenti nel territorio, quella di Legge e quella di Medicina, che successivamente divennero due facoltà universitarie.
L’atto conseguente la costruzione dell’Università fu emesso dallo Zar russo e monarca polacco Alessandro I il 19 novembre 1816. Da allora l’Università ha iniziato a funzionare sotto la supervisione del Consiglio generale guidato da Stanisław Staszic. Il nome ufficiale dell’università fu adottato nel 1818 e fu “Università Reale di Varsavia”. Cinque le facoltà che la composero: Legge ed Amministrazione, Medicina, Filosofia, Teologia e Arte e Studi umanistici.
Chiusa nel 1830 a causa della rivolta di novembre, riaprì nel 1857, cambiò nome e fu inaugurata nel 1862. Ma chiuse nuovamente nel 1869 e fu sostituita dall’Università Imperiale di Varsavia, che rimase attiva fino al 7 luglio 1915. Pochi mesi dopo riaprì e il polacco divenne la lingua di insegnamento e per la prima volta fu consentito anche alle donne di iscriversi. Grazie all’indipendenza della Polonia, l’Università riuscì a svilupparsi velocemente e divenne il punto di riferimento del paese, ma poi scoppiò la seconda guerra mondiale e tutte le scuole di alta formazione furono chiuse e con i bombardamenti gli edifici universitari andarono distrutti quasi completamente. Con la fine del conflitto l’Università riprese le sue attività.