Cinquant’anni, questo è il tempo trascorso dalla prima volta in cui “Il buono, il brutto, il cattivo” fece il suo debutto sul grande schermo. Diretto da Sergio Leone, il film è passato alla storia come uno dei migliori western mai realizzati e concluse la cosiddetta “triologia del dollaro”, composta da “Per un pugno di dollari” e “Per qualche dollaro in più”.
Girato in Spagna quello stesso anno, il film è ambientato durante la guerra di secessione americana e ha tre protagonisti: il Biondo (Clint Eastwood), Tuco (Eli Wallach) e Sentenza “Lee Van Cleef), tre personaggi rivali, ma costretti a collaborare in quanto tutti alla ricerca di un tesoro di cui ognuno di loro sa qualcosa.
“Nel mio mondo, sono gli anarchici i personaggi più veri. Li conosco meglio perché le mie idee sono più vicine alle loro. Io sono fatto di tutti e tre. Sentenza non ha anima, è un professionista nel più banale senso del termine. Come un robot. Non è questo il caso degli altri due personaggi. Considerando il lato metodico e cauto del mio carattere, sono simile al Biondo: ma la mia profonda simpatia andrà sempre dalla parte di Tuco… sa essere toccante con tutta quella tenerezza e umanità ferita. Ma Tuco è anche una creatura tutto istinto, un bastardo, un vagabondo”.