Lazio-Roma, nonostante le tante vicissitudini delle due tifoserie, è sempre la partita più sentita in città e quest’anno, grazie alla classifica di entrambe, il derby ha più prestigio. Uno solo, infatti, è il punto tra la formazione di Spalletti e quella di Inzaghi, che rincorre con i suoi 28 punti. La Roma, orfana di Salah, viene schierata con il 3-4-2-1 e il tecnico inserisce Emerson a centrocampo e mette Perotti e Nainggolan alle spalle di un Dzeko eccezionale in questo inizio di campionato; la Lazio, invece schiera il classico 4-3-3, ma stavolta il tecnico preferisce non rischiare De Vrij, appena rientrato dall’infortunio e lo lascia in panchina. Spalletti in settimana l’aveva detto: “Puntate sulla Roma” e ha dimostrato di nuovo la superiorità della sua formazione rispetto a quella avversaria. I giallorossi tengono il passo e raggiungono il Milan, la Lazio resta a 28 punti e si fa raggiungere anche da Napoli.
La Lazio parte bene, pressa, aggredisce gli avversari e gli impedisce di poter organizzare una manovra di gioco. Proprio grazie alla buona gestione del pallone, i biancocelesti al 12′ avanzano dalle parti di Szczesny, ma Immobile sbaglia l’impatto col pallone dal centro dell’area e sciupa un’occasione. Fino al 25′ i giallorossi non creano nessun pericolo, poi, però, la caduta di Bruno Peres in seguito a un fallo subito ha riscaldato gli animi dell’Olimpico visto che Banti in un primo momento ha segnalato il calcio di punizione dal limite dell’area di rigore, poi ha avuto un ripensamento e ha segnalato il calcio di rigore e, infine, grazie all’aiuto dell’assistente, è tornato sulla sua decisione e ha assegnato il calcio di punizione e ha ammonito Biglia. La Roma sale, pressa di più e trova più spazi per impostare il gioco, ma le occasioni da gol latitano sia da una parte che dall’altra e, nonostante il calo di Biglia & Co. nel finale, le due squadre rientrano negli spogliatoi sul risultato di 0-0.
Al rientro dagli spogliatoi è la squadra di Spalletti a cercare di avere il controllo della partita e a sfruttare le disattenzioni della retroguardia avversaria ed è proprio con Dzeko, sicuramente in forma smagliante in questo campionato, che arrivano due occasioni: prima sfrutta uno schema su calcio di punizione e colpisce di testa verso la porta, ma senza creare pericoli; poi ha una grande occasione, sempre di testa e a tu per tu con Marchetti, ma al posto di indirizzarla la tira proprio addosso al portiere e fallisce l’occasione del vantaggio. Tutto cambia a causa di una scelta scellerata di Wallace che, in area di rigore e con gli avversari pronti a intervenire, si esibisce in un disimpegno imbarazzante e consegna il pallone a Strootman, pronto a trasformare in gol il suo destro. E anche il gol diventa un episodio perché al rientro in campo l’olandese versa dell’acqua addosso a Cataldi che reagisce e cerca di afferrarlo per la maglia, lui si butta a terra e da lì nasce una mischia che porta all’espulsione del centrocampista biancoceleste e all’ammonizione del centrocampista giallorosso. La squadra di Inzaghi non reagisce a la Roma continua a fare possesso palla e al 76′ raddoppia con Nainggolan, grazie all’aiuto di Marchetti che è palesemente in ritardo e permette al centrocampista di gioire per un gol nato da un tiro tutt’altro che irresistibile.
Errore fatale quello di Wallace, che con il suo disimpegno errato sblocca la partita e la consegna di fatto nelle mani della Roma. Male anche Keita, mai pervenuto, ma la Lazio dal momento del vantaggio giallorosso non è più riuscita a prendere le redini del gioco e alla fine gli errori individuali l’hanno condannata a un’altra sconfitta nella stracittadina.