L’uomo andava a prendere le ragazze a casa e le portava fino al “luogo di lavoro” per controllarle.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Cassia hanno fatto scattare le manette ai polsi di un 46 enne di nazionalità italiana, già noto alle forze dell’ordine e accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’uomo, di professione autista per una ditta di trasporti, era solito far salire a bordo le prostitute che si trovavano sulla via Salaria, per la precisione nella zona di Settebagni. Il 46 enne andava a prendere le ragazze nelle loro abitazioni al Tiburtino e poi le accompagnava fino al “posto di lavoro”.
Una volta terminato quello che è il suo lavoro ufficiale tornava a riprendere le prostitute. I familiari non sapevano nulla della sua doppia vita e l’autista era anche solito controllare le giovani.
I militari lo hanno notato durante alcuni controlli e nel corso della serata di ieri, mercoledì 14 dicembre 2016, lo hanno arrestato. Ha già patteggiato 16 mesi di reclusione, pena sospesa con la condizionale e con l’applicazione dell’obbligo di dimora.
16 Dicembre 2016 @ 13:20
Basta con quest’illogico reato di favoreggiamento dell’altrui prostituzione (articolo 3 n. 8 Legge 75/1958). Suggerisco di sollevare la questione di legittimità costituzionale della detta branca normativa, poiché tale sembra in contrasto con gli articoli 2, 3 comma primo, 13 comma primo e 17 comma primo della Costituzione Italiana, siccome le leggi devono essere uguali per tutti, la libertà personale è inviolabile ed i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. In più, l’articolo 3 della Convenzione ONU 1949-51 prevede il fatto illecito in esame solo dove lo permette la legislazione nazionale dello Stato che ha ratificato (l’Italia nel 1980) la succitata norma internazionale.