Walt Disney, al secolo Walter Elias Disney, è l’uomo passato alla storia come il padre dei cartoni animati. Nato il 5 dicembre 1901 a Chicago, era il quarto di cinque figli, nel 1906 la famiglia si trasferì nel Missouri, a Marceline, dove lui iniziò a studiare. Pochi anni dopo ci fu un altro trasferimento a Kansas City e il piccolo Walt lì aiutò l’impresa familiare occupandosi della distribuzione dei giornali. Si diplomò nel 1917, poi si iscrisse all’Art Institute of Chicago, lavorò come venditore sui treni e poi iniziò ad occuparsi delle illustrazioni del giornale della scuola da lui frequentata. Tuttavia, decise di lasciare gli studi negli anni della guerra lavorò come volontario.
Ricongiuntosi alla famiglia, cercò di realizzare il proprio sogno, entrare nel mondo della settima arte, e trovò lavoro in un’agenzia pubblicitaria che gli permise di conoscere Ub Iwerks, col quale fondò la Iwerks-Disney Commercial Artists. Ma il suo obiettivo non era solo creare animazioni pubblicitarie e per questo iniziò a produrre lui stesso dei filmati e dei cortometraggi, ma le spese erano troppe e dopo aver creato “Alice nel paese delle Meraviglie” dichiarò il fallimento della Laugh-O-Gram Films e si trasferì in California, dove fondò – con il fratello Roy – la Disney Brother Studio, che poi fu trasformata nella Walt Disney Production. Dopo anni difficili, il successo iniziò ad arrivare con la creazione del suo personaggio più famoso, Topolino, che debuttò nel corto “L’aereo impazzito” e apparve anche nel seguito, ma senza a trovare distributori interessati. Proprio per questo creò un altro cartone, “Steamboat Willie”, il primo corto animato in bianco e nero della serie Topolino, considerato il vero debutto del personaggio visto che fu distribuito.
Nel 1934 per la prima volta uscì un suo lavoro a colori e successivamente oltre a Topolino ottennero il consenso del pubblico anche personaggi come Pluto e Paperino, che divennero protagonisti di avventure proprie.
Tante le favole portate sullo schermo da Walt Disney: “Biancaneve e i sette nani”, “Peter Pan”, “Bambi”, “Dumbo”, “Cenerentola”, “La bella addormentata”, “Lilli e il vagabondo”, “La carica dei cento e uno”, “Fantasia” e film come “Mary Poppins”, “20 000 leghe sotto i mari” e “l’isola del tesoro”, solo per citare alcune delle opere conosciute a livello mondiale e che gli valsero la fama che ottenne.
Quello da lui creato fu un vero e proprio impero: realizzò Disneyland, un parco di divertimenti aperto nel 1954, e i suoi film ricevettero ben 59 candidature agli Oscar (26 furono quelli che si aggiudicò, quattro di quelli alla carriera) e un David di Donatello.
Sposato con Lillian, i due non riuscirono ad avere figli naturali e allora ne adottarono due, Diane Marie e Sharon Mae. Nel 1966 gli fu diagnosticato un tumore al polmone sinistro e la sua salute nei mesi successi si aggravò sempre di più, finché il 15 dicembre 1966 non fu stroncato da un collasso cardiocircolatorio.