I poliziotti si erano fatti promettere dall’uomo dei soldi rivelandogli comunicazioni su udienze e altri dettagli.
Al termine di una lunga e complessa indagine la Squadra Mobile di Roma e il Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria hanno disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un 50 enne siciliano, detenuto a Cremona per un altro reato, e disposto i domiciliari per due agenti di Polizia Penitenziaria di 46 e 47 anni.
L’accusa è corruzione, visto che i due assistenti hanno concesso alcuni favori al detenuto dietro la promessa di denaro. Il 50 enne è indagato anche per l’evasione avvenuta nel 2015 dalla Casa Circondariale di Rebibbia.
L’esame dei conti correnti non ha lasciato spazio a dubbi. I poliziotti si erano messi a disposizione per fornire al detenuto comunicazioni su permessi premio ed esiti delle udienze, rivelandogli anche la scoperta di un cellulare nello stesso carcere romano. Il 50 enne ha promesso più volte i soldi, senza mai consegnare nulla.