Tredicesima vittoria casalinga per la Roma che raggiunge il suo record e terza vittoria consecutiva in campionato per 1-0. La difesa giallorossa sta diventando una saracinesca, Spalletti incensa Fazio, riconosce le difficoltà del primo tempo, ma elogia i suoi giocatori:
“Non abbiamo fatto una partita brillantissima, non abbiamo trovato le misure, abbiamo cercato di apportare delle modifiche e non siamo stati gli stessi. Ma abbiamo creato e si vedeva che saremmo passati in vantaggio”.
STANCHEZZA – “Noi abbiamo attaccato ma non siamo stati cattivi negli ultimi 16 metri e anche per scelta, per non prendere le ripartenze del Cagliari. La partita l’abbiamo fatta e vinta meritatamente”.
SCUDETTO – “Discorso a tre? Discorso a sette-otto perché l’Inter sta venendo su forte, il Milan ha idee, il Napoli ha vinto una partita difficilissima. Ci sono ancora tante partite, il cammino è lungo e bisogna essere bravi a stare sul pezzo”.
DZEKO – “Edin l’ho visto bene oggi. Lui è un giocatore che per noi ora diventa fondamentale perché quando le squadre si chiudono lui può finalizzare di testa”.
DIFESA – “Nel primo tempo facevamo cambi di gioco e quando si perdeva palla non eravamo un numero adatto per andargli subito addosso. Ero tentato di mettermi a quattro a destra, ma eravamo a rischio contropiede. Nel secondo tempo ci siamo messi bene, i centrali non hanno concesso niente, hanno pulito bene la situazione. Siamo stati calmi e abbiamo portato a casa un risultato importante”.
FAZIO – “Se ne parla poco, però gioca sempre lui. Da centrale a tre significa che ha più tempi di uscita. Lui guida la difesa. All’inizio della carriera era mediano. Lui è pulito nel giocare la palla e sotto l’aspetto della sostanza non ti fa mancare niente. Gli altri sono rotati, lui è sempre rimasto lì e non possiamo fare a meno di lui ora”.
CAMPIONATO – “Noi dobbiamo guardare noi stessi, fare risultato e giocare ogni partita per vincere. La Juventus è fortissima, lo sanno tutti, ma quando dicono che siamo attrezzati dobbiamo accettarlo e dimostrarlo. I conti si fanno all’ultimo”.