Luciano Spalletti siede nuovamente sulla panchina della Roma da ormai un anno e con lui le ambizioni sono tornate alte: si vuole vincere. E domani si riparte dall’Udinese, squadra contro la quale negli ultimi sette incroci sono arrivate altrettante vittorie.
“Perotti ha un risentimento muscolare e non ci sarà, poi rimane solo Florenzi, calciatore che aspettiamo a braccia aperte. Tutti a disposizione”.
MIGLIORARE – “Noi avevamo sempre detto di aver fatto cose buonissime per lo spettacolo, che a volte ricadiamo nell’abbassare il rendimento quando servono forza e contrasti e con quello che abbiamo fatto vedere nell’ultimo periodo è stato coperto anche questo aspetto ed è importante. A Genova abbiamo vinto una partita importante. hanno creato difficoltà ma ci siamo costruiti quello che è stato il gol fatto, venuto in maniera un po’ rocambolesca. Azioni e trame offensive potevano avere lo stesso risultato e nell’analisi generale credo sia corretto così”.
UDINESE – “Come contro il Genoa, è una partita insidiosa e l’abbiamo preparate allo stesso modo. A Genova c’è anche quella caratteristica che ti limita, non ti fa giocare come sai. A Udine è più facile, ma ha giocatori di forza, corsa, un allenatore esperto e bravo. A Udine è anche facile poter evidenziare una libera personlaità per i calciatori ed è più difficile in ambiente come la Roma, l’Inter, il Milan e il Napoli dove devi accostare questo tuo essere calciatore e a fare delle analisi obiettive sul tuo rendimento in base alla piazza che sono i risultati e le vittorie”.
PINZI – “Lui è stato un professionista eccezionale per me. Rivedo molto di quella squadra lì nella mia Roma. L’ho messo a giocare in tutte le parti e lui mi ha sempre dato il risultato che io volevo. In quella squadra c’erano uomini veri, proprio come qui. C’erano giocatori come Muzzi, Giannichedda, Fiore, Sottil, Sensini, De Sanctis. Loro andavano al di là delle proprie possibilità. E qui vedo giocatori che ci stanno a mettere qualcosa in più rispetto al normale per la Roma”.
SOMIGLIANZE DELNERI – “Delneri è un allenatore forte, l’ha sempre messa sulla battaglia, sulla velocità. Pochi tatticismi, difesa alta sempre, grandissima coerenza e anche ora ti toglie il fiato perché vuole fare la partita”.
MERCATO – “Questo è un tema caldo ed è giusto così perché è il momento, ma da parte mia è facile perché ho già detto che per me poteva non esserci il mercato. Ho scelto questa squadra e bisogna lasciarla esprimere. Ci sono giocatori di De Rossi da poter inserire in prima squadra. La libera costruzione della personalità dei giocatori va fatta non iniziando dalla fine e qui si fanno le cose partendo dalla fine. Si chiede a Emerson di fare il Candela. Non si può, ci vuole tempo e vi farò vedere che diventerà un Candela. Io non chiedo niente alla società, si lavora sugli elementi che si hanno, sperando di poter far crescere anche Gerson, che ha potenzialità. Ho una squadra tosta, non penso di avere dei problemi, però ci sarà un periodo duro con 11 partite in 40 giorni e ci saranno dei calciatori che non potranno giocare sempre. Io non chiedo niente alla mia società. A me il mercato non interessa in questo momento qui. Poi c’è l’aspetto dei tifosi, delle attese e delle pretese, ma a me piace essere chiaro. Non aspetto nessuno, io do forza a Nainggolan, Strootman, Peres. I rapporti di forza con Juve e Napoli sono gli stessi, magari hanno qualche giocatore in più a disposizione e magari in quei momenti possiamo andare in difficoltà e i miei giocatori devono sapere di dover fare gli straordinari”.
SZCZESNY – “L’intervista l’ho vista anche io e la cosa più bella e importante che ha fatto è stato dire le possibilità di Alisson. Fino a qualche tempo fa doveva nascere confusione tra questi due portieri e, invece, non è così, sono i primi a battersi le mani. Abbiamo due grandi portieri per cui.. Abbiamo bisogno di tutti e due, ma se andasse via Alisson lo sostituirà”.
MERCATO DI QUANTITÀ – “Si rischia di fare ancora più confusione. C’è il livello che ti fa stare dentro la Roma e quello che ti fa stare in un’altra squadra. Se riusciamo a prendere un calciatore che ti aiuta allora va bene. Il fatto numerico lo riesco a coprire con il lavoro di De Rossi. La Roma Primavera a volte ci ha sostituito a mandare un segnale in giro per l’Italia”.