Accusata di stalking, la vittima fu uccisa durante un inseguimento sul Gra da Michele Paone nel 2011. Ora l’agente di polizia è accusato di omicidio colposo
Un anno e mezze per omicidio colposo. E’ quanto richiesto dal Pg Pietro Catalani per Michele Paone, protagonista di un inseguimento sul Gra il 30 luglio 2011. Nell’occasione, l’agente di Polizia sparò e uccise Bernardino Budroni. La vittima si era data alla fuga dopo la chiamata della ex ragazza che lo accusò di stalking reiterato.
Durante il primo processo Michele Paone era stato assolto, confermando il giusto comportamento dell’agente motivando il gesto come proporzionato e adeguato alla situazione.
Se è vero che Paone sparò alla gomma sinistra per fermare l’auto in corsa della vittima, il fatto che il proiettile raggiunse Budroni potrebbe essere conseguenza di un errore di esecuzione. L’uso legittimo dell’arma, dunque, potrebbe essere inficiato dall’imperizia del poliziotti al momento in cui ha esploso il colpo. La I Corte d’appello ha per questo richiesto la riapertura del dibattimento per sentire i carabinieri che si occuparono della perizia balistica.
Secondo l’accusa, Michele Paone non avrebbe valutato i rischi legati allo sparare a una macchina in movimento all’altezza del finestrino, motivando così la richiesta di omicidio colposo. La sentenza è prevista fra maggio e giugno 2017.