Sono oltre venti i satelliti naturali di Urano, il settimo pianeta del sistema solare, e cinque di loro – tutti loro sono stati chiamati con nomi tratti da opere di Shakespeare e Pope – vengono considerati i principali. Si tratta di Ariel, Umbriel, Titania, Oberon e Miranda.
I primi ad essere scoperti furono Titania e Oberon l’11 gennaio 1787 grazie a William Herschel, astronomo, fisico e compositore nato in Germania e cresciuto in terra britannica che si appassionò all’astronomia e iniziò gli studi da autodidatta.
Titania, il nome rimanda alla Regina delle Fare di “Sogno di una notte dimezza estate” di Shakespeare, è il satellite più grande di Urano ed è conosciuto anche come Uranio III. Si compone quasi in egual misura di ghiaccio e roccia e non si esclude la presenza di acqua allo stato liquido tra nucleo e mantello. La sua superficie è attraversata da faglie e sono presenti anche fosse tettoniche. La sua precisa composizione nebulosa non è conosciuta, mentre sull’origine si crede la luna si sia formata a causa di un accrescimento nella sub-nebulosa di Urano.
Oberon, il nome rimanda al re delle Fate di “Sogno di una notte di mezza estate”, è il satellite più esterno di Urano ed è il secondo più grande, per questo è indicato anche come Urano II. La sua superficie è ghiacciata e ricoperta di crateri e proprio i secondi rendono questo satellite il più craterizzato tra quelli Urano, facendo supporre agli esperti che la superficie di Oberon sia quella più antica tra tutti i satelliti del pianeta.