Questo stadio non s’ha da fare. Sono tante le polemiche intorno al progetto della stadio della Roma e ora il “no” della giunta Raggi, che comunque ha dichiarato di voler trovare una soluzione entro il 3 marzo, sembra essere l’ultimo problema della società guidata da James Pallotta visto che ora è la Soprintendenza all’Archeologia e Belle Arti del Comune di Roma a bloccare l’avanzamento del progetto.
Il motivo è stato spiegato dalla soprintendete Margherita Eichberg, firmataria del “procedimento di dichiarazione di interesse culturale” per l’ippodromo di Tor di Valle. Proprio così. In quell’area non è consentito avviare la costruzione di edifici più alti dell’ippodromo realizzato da Julio Garcia Lafuente in occasione delle Olimpiadi del 1960 e che oggi rappresenta “un esempio rilevante di architettura contemporanea”. Il no arriva perché “la struttura è tutt’ora fruibile, anche per le visuali che da essa si godono, non solo della pista, ma anche del contesto urbano circostante, la tribuna costituisce un unicum dal punto di vista dimensionale”.
E allora ecco che proseguire con la costruzione dello stadio diventa sempre più complicato e la Roma potrebbe anche decidere di fare ricorso, soprattutto perché in precedenza l’area era stata definita edificabile e la tribuna dell’ippodromo abbattibile.