Secondo i giudici bisogna anche dimostrare che il cibo ha perso le proprie qualità specifiche una volta superata la data.
Si discute spesso sul fatto che determinati cibi scaduti siano ancora commestibili e che la data indicata sulla confezione sia solamente indicativa. Come spiegato dallo Studio Legale Cataldi, la Corte di Cassazione si è occupata proprio di un caso di questo tipo.
La vendita di alimenti scaduti non è sempre un reato, nonostante ci sia una norma del Codice Penale (l’articolo 515) che punisce con sei mesi di carcere o 1032 euro di multa la commercializzazione di sostanze alimentari non genuine.
Ogni caso va valutato singolarmente. Quello esaminato dalla Cassazione si riferisce a due persone che erano andate allo stadio e avevano comprato dei pacchetti di patatine scadute e prive, secondo loro, delle qualità specifiche, vale a dire freschezza e fragranza.
Secondo i giudici di Piazza Cavour, il superamento della data di scadenza non significa che i cibi perdano la loro genuinità. Inoltre, si dovrebbe sempre dimostrare che la merce abbia perso le qualità specifiche. Per configurare un reato, dunque, sarebbe opportuno avere prove di questo tipo.