Era convinto di farla franca il giovane, arrestato per truffa dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Viminale impegnati in un servizio in abiti civili: 3700 euro e due telefoni cellulari il bottino della truffa.
Seguendo uno schema consolidato, il giovane si è preannunciato alla vittima con una telefonata, dicendole che suo figlio aveva bisogno di soldi in quanto responsabile di un incidente stradale.
Poi l’interlocutore si è presentato a casa della malcapitata, 80 enne, spacciandosi per un collaboratore dell’avvocato che stava seguendo la causa del sinistro in cui era coinvolto proprio il figlio e, dopo aver incassato i soldi, si è appropriato anche di due telefoni cellulari.
Ad interrompere il diabolico piano sono stati gli agenti che, avendolo notato poco prima in atteggiamento sospetto, lo attendevano fuori dall’edificio. Perquisito, è stato trovato in possesso dei soldi e dei telefoni. Il malvivente, 27 anni, originario di San Giorgio a Cremano e residente a Portici, dovrà rispondere del reato di truffa.
