La Lazio domani scenderà in campo con lo sponsor sulle maglie, non uno qualunque. Uno che ha il sapore vintage. La casacca biancoceleste, infatti, sarà decorata dalla scritta Seleco, che per la società di Lotito rappresenta un marchio storico e riporta alla maglia con l’aquila stilizzata degli anni Ottanta. I rumors usciti in mattinata sono stati confermati dalla stessa società con un comunicato e poi la maglia è stata presentata da mister Inzaghi in conferenza stampa.
Proprio il tecnico della Lazio nel corso della conferenza ha parlato dei tifosi e ha detto di sperare di poter contare su una buona cornice, quella che ora sembra mancare. E i tifosi hanno risposto attraverso una lettera della Curva Nord:
“Ragazzi vi auguro un buon sabato di ritiro a Formello, lavorate sereni e tranquilli. Siamo un blocco unico, una testuggine compatta e soprattutto siamo fieri di voi. Nessun nervosismo, tensione giusta, fate quello che sapete, quello che avete fatto sin qui. Non ascoltate le sirene dell’allarmismo. Non cadete nella provocazione del perdente più famoso della serie A. Siamo altro, voliamo più alto e poi…gli avete sempre rotto il c**o quando c’era da far sul serio.
Vale 3 punti ‘sta partita, niente di più. Solo 3 punti. Tutto il resto è fuffa buona a vendere copie di giornale.
Vivono nel loro mondo, quelli di là, un mondo di illusioni di importanza mai avuta, scarpini dorati ed epopea creata ad arte per una squadra che non ha vinto niente negli ultimi 16 anni, che ha dato meno di quello che ha promesso e sbandierato, che ha tradito tutte le aspettative del suo pubblico.
La Lazio è la realtà che gli viene sbattuta in faccia. La corda che li riporta a terra quando si alzano in aria da palloni gonfiati quali sono. La doccia gelata che ti fa passare la sbronza.
Noi dagli spalti, voi dal campo li affronteremo con lo sguardo sereno, il ghigno sprezzante di chi ti ha già battuto quando non te lo aspettavi. Nessun timore, vi giudicheremo dall’impeto, dal coraggio, dalla cattiveria agonistica. Non dal tabellino.
7000 + 11.
Bastiamo.
Siam Laziali”.