09/05/2017 – Dopo 159 giorni di apertura, la mostra dedicata alla pittrice Artemisia Gentileschi chiude con un bilancio più che positivo. Il fascino di una delle più grandi e passionali pittrici della storia ha attirato un pubblico di 127.163 visitatori, attestandosi uno dei maggiori eventi espositivi della primavera culturale a Roma.
L’esposizione nata da un’idea di Nicola Spinosa che ha anche curato la sezione napoletana. La collezione fiorentina, invece è stata affidata a Francesca Baldassari mentre quella romana a Judith Mann. Ad arricchire la mostra c’è stato il catalogo edito da Skira che ha raccontato i diversi periodi artistici e umani di Artemisia con le schede delle opere esposte, nate dai recenti studi scientifici e dagli ultimi documenti rinvenuti.
La mostra allestita a Palazzo Braschi, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, ha consentito al visitatore di ripercorrere l’intero arco temporale della vicenda artistica di Artemisia Gentileschi e conoscere la vita e le opere dell’artista a confronto con quelle dei colleghi.
Circa 100 sono state in totale le opere in mostra, provenienti da ogni parte del mondo, da prestigiose collezioni private come dai più importanti musei in un confronto serrato tra l’artista e i colleghi frequentati a Roma, a Firenze, ancora a Roma e infine a Napoli. Con quel passaggio veneziano ancora molto da indagare, così come la breve e intensa parentesi londinese.
I temi crudi, i colori abbaglianti e i controversi personaggi delle opere della Gentileschi hanno saputo creare un coinvolgimento emotivo negli spettatori che hanno mostrato interesse nel conoscere il vissuto e l’anima di Artemisia.
Una larga partecipazione da parte del vasto pubblico che ha potuto con l’occasione riscoprire anche le meravigliose sale del piano nobile di Palazzo Braschi riaperte appositamente per ospitare la ricchissima retrospettiva.