Affermare il superamento dei campi rom, eliminando l’isolamento e la ghettizzazione che caratterizzano alcune aree della città, ripristinando la legalità e recuperando risorse per decenni drenate da un circuito malato. Con questo obiettivo la giunta capitolina ha approvato una delibera che mira a rimuovere del tutto l’approccio esclusivo adottato sino a oggi per i campi, mettendo fine alla logica assistenzialista.
Ma non tutti sono d’accordo con il piano della sindaca e della sua giunta e tra queste persone c’è Valerio Garipoli:
“Arriva la tanto annunciata follia del sindaco Raggi e della Giunta del Movimento 5 Stelle che con la delibera n.117 del 16 dicembre istituisce di fatto le linee guida e le modalità con le quali arrivare allo sgombero dei campi nomadi della Capitale e l’avvio del processo d’inclusione dei nomadi. La delibera parla chiaramente di chiusura dei campi nomadi ma anche di inclusione economica e sociale della comunità rom, rendendo permanente la loro presenza attraverso interventi integrati nell’ambito di politiche di inclusione sociale con particolare attenzione alle situazioni di povertà, salute, emergenza abitativa, istruzione e lavoro. Quattro assi d’intervento ben precisi e delineati senza alcun riferimento alle politiche di espulsione e/o vincoli necessari e fondamentali al percorso d’integrazione”.
PROTESTA – “La soluzione di garantire un’abitazione – afferma Garipoli – paragonando e mettendo sullo stesso piano tutte le situazioni del passato e presente non porta alcun rispetto per i cittadini italiani. I campi nomadi vanno chiusi e chi non è in grado di stare sul nostro territorio deve esser riaccompagnato nel suo paese d’origine o al massimo sostare in aree apposite e in un arco temporale circoscritto.
Soltanto chi ha garanzie anagrafiche, economiche, nessun carico pendente ed almeno un percorso/ciclo di studi allora potrà inserirsi come nucleo familiare nelle liste di edilizia residenziale pubblica (ERP) di Roma Capitale rispettando però la graduatoria già in essere e le tante famiglie in attesa da decenni. Presenterò un’interrogazione urgente per capire le reali intenzioni del Presidente Torelli e della Giunta del M5S su tale provvedimento e gli effetti dello stesso sulle situazioni in essere sul territorio come con il campo di Candoni”.