Era il 24 giugno 217 a.C. quando Annibale, comandante delle forze cartaginesi, tese un’imboscata alle legioni romane guidate da Gaio Flaminio nella battaglia del lago Trasimeno, uno degli scontri più importanti della seconda guerra punica.
Furono oltre 40mila gli uomini chiamati a difendere il nome di Roma, ma di questi ben 15mila morirono sul campo, mentre altri 10mila si diedero alla fuga per non finire prigionieri, proprio come successe ad altri 15mila soldati.