I blogger Gianluca Neri, Selvaggia Lucarelli e Guia Soncini sono stati assolti dal Tribunale di Milano dall'accusa di avere rubato mail e fotografie private a personaggi dello spettacolo attraverso presunti accessi abusivi nei loro account di posta elettronica. I tre erano accusati di aver rubato un set di foto scattate alla festa per i 32 anni dell’ex fidanzata di George Clooney, Elisabetta Canalis, nella villa comasca dell’attore. La Canalis si era costituita parte civile con la showgirl Federica Fontana.
L’inchiesta, ricorda il Fatto Quotidiano, era nata dalla denuncia presentata da Felice Rusconi, marito della Fontana, che aveva realizzato gli scatti durante il party a Villa Oleandra sul lago di Como. Le immagini, secondo l’accusa, sarebbero state sottratte in modo fraudolento per tentare di essere poi rivendute, alla cifra di 120mila euro, al settimanale 'Chi'.
Sentenza Canalis: sono stata assolta perché il fatto non sussiste. Fine.
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) 17 luglio 2017
L'assoluzione con formula piena
L’assoluzione con formula piena, scrive La Stampa, è arrivata su due delle tre imputazioni contestate: la presunta tentata vendita di quei 191 scatti, e il trattamento illecito di dati personali. Sulle altre accuse – l’accesso abusivo al sistema informatico e l’internettazione illecita di comunicazioni e la violazione di corrispondenza – i giudici hanno riqualificato il fatto in un altro reato, la “rivelazione del contenuto di corrispondenza”. Reato per cui il Tribunale ha dichiarato il proscioglimento “per mancanza di querela” da parte delle presunte parti offese, ovvero la Canalis e la Fontana.
I tre blogger, stando agli atti dell’inchiesta citati da La Stampa, erano accusati anche di aver carpito o cercato di carpire dati sensibili di molti vip e negli atti erano saltati fuori anche i nomi, tra gli altri, di Mara Venier, Paolo Virzì e Scarlett Johansson. Il pm Grazia Colacicco aveva chiesto pene fino a 1 anno e 2 mesi.
Macchianera: "Tribunali ingolfati per casi risibili"
Gianluca Neri, detto 'Macchianera', è in partenza per Brescia per completare il suo documentario su Massimo Bossetti e il processo per l'omicidio di Yara Gambirasio. E' lui che ha fornito alla difesa la prova forse più significativa: la foto satellitare in cui si dovrebbe vedere che nel campo, nel periodo tra la morte della bambina e il ritrovamento del cadavere, non c'è il corpo ("la difesa dice che l'immagine è poco nitida – spiega all'Agi – ma a mio giudizio per il 2010 la risuluzione è buona (46cm per pixel) e, se si vede un muro o un palo della luce, si dovrebbe vedere anche un corpo").
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Paragonando il processo a Bossetti alla sua vicenda giudiziaria, Neri sottolinea come sia assurdo che per una "questione risibile come la nostra siano stati persi sette anni. E poi ci si lamenta che i tribunali sono ingolfati". Come gli altri coninvolti, anche 'Macchanera' si dice felicissimo della fine di questa vicenda. "Sono storie che fanno male: si perdono gli amici, si perde il lavoro – spiega ancora all'Agi -. Personalmente sono felicissimo perché, essendo uno che crede nella giustizia, avere la conferma che questa funzioni è una gran cosa".
Fonte: Agi