Roma, 31 agosto 2017 – Lady D, Diana Spencer, è nata il 1° luglio 1961 a Sandringham ed è morta il 31 agosto 1997 a Parigi. Dal 1981 al 1996 è stata la moglie del Principe Carlo, erede al trono del Regno Unito. Nonostante il divorzio ha mantenuto il titolo di Principessa del Galles ed è rimasta un membro ufficiale della famiglia reale in quanto madre di William ed Harry, secondo e terzo in linea di successione al trono.
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Lady D ha incarnato subito l’immagine della principessa dai modi nobili, amata dalla gente, ma triste. Sopportava a fatica tutte le pressioni derivanti dal suo ruolo, ma ha sempre cercato di gestirle al meglio. Dalla metà degli anni Ottanta è diventata la madrina di innumerevoli enti di beneficenza, dando grande appoggio in particolar modo alle cause dell’AIDS e della lebbra, di poco interesse per il resto della Famiglia Reale. Un impegno molto importante ha riguardato la Campagna Internazionale per il bando delle mine antiuomo: il suo sostegno è infatti stato decisivo per l’approvazione della legislazione nel Regno Unito. Non da meno il supporto per aiutare i bambini poveri dell’Africa.
Negli anni Novanta il matrimonio con il Principe Carlo è giunto al capolinea. I due si sono più volte accusati e l’hanno fatto anche pubblicamente. Il 26 agosto 1996 è stato ufficializzato il divorzio tra i due. Dopo il divorzio ha continuato a vivere nel suo appartamento di Kensington Palace, dove aveva vissuto con Carlo negli anni del matrimonio.
Lady D ha poi frequentato Hasnat Khan, cardiochirurgo di origine pakistana, per due anni, cercando di tenere la relazione lontana dalla stampa. Finita bruscamente la relazione ha poi iniziato a vedere Dodi Al-Fayed. La notte del 31 agosto 1997 Lady D è rimasta vittima di un incidente automobilistico avvenuto sotto il tunnel del Pont de l’Alma a Parigi. Con lei sono morti l’autista Henri Paul e Dodi Al-Fayed. Circa le cause sono state fatte molte ipotesi, che nel corso degli anni hanno portato a varie speculazioni mediatiche.
La versione ufficiale vuole che l’auto abbia aumentato eccessivamente la velocità per sfuggire a fotografi e giornalisti e sia finita contro uno dei pilastri della galleria. All’origine della sbandata che l’autista non è riuscito a controllare ci sarebbe una Fiat Uno bianca urtata di striscio dalla Mercedes. Un altro fattore importante è dato dal fatto che né Diana né Dodi Al-Fayed, passeggeri dei sedili posteriori, indossavano la cintura di sicurezza.
L’anno dopo la morte hanno iniziato a circolare voci circa un coinvolgimento dei servizi segreti britannici, alimentate dalle dichiarazioni di Richard Tomilson, agente dismesso, che ha dichiarato il coinvolgimento agenti del M16 che con un raggio laser hanno accecato l’autista facendolo sbandare. Questa dichiarazione ha anche trovato dei riscontro con alcune testimonianze.
Secondo questa teoria il il mandante di questo omicidio e Filippo di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II. Il motivo? La sua relazione con Dodi Al-Fayed, di cui Diana sarebbe rimasta incinta all’epoca.
Non sono mancate altre teorie negli anni, ma la cosa certa è che della morte di Diana, Principessa amata dal popolo, difficilmente si scoprirà la verità.
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