“La Sindaca di Roma ha presentato una dettagliata relazione alla Commissione Parlamentare di Inchiesta “sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie” grazie al contributo e all’impegno dei Municipi, degli Assessori, dei Dipartimenti e del Gabinetto. Il lavoro svolto fotografa lo stato ambientale, urbanistico e sociale del territorio romano per poi evidenziare gli interventi in atto e/o pianificati e, quindi, individuare prospettive e conseguenti azioni da intraprendere per garantire il diritto alla sicurezza ed alla qualità della vita anche nelle periferie di Roma”.
Lo dichiara in una nota stampa Fabio Tranchina, consigliere M5s di Roma Capitale.
“L’intero territorio periferico cittadino soffre, infatti, di croniche carenze di ordine pubblico e di sicurezza, di servizi e di infrastrutture alle quali si sommano microcriminalità, discariche abusive di rifiuti, roghi tossici, insediamenti abusivi di persone senza fissa dimora nonché tutte le criticità legate alla presenza dei campi rom. I Municipi romani descrivono problematiche comuni e una situazione di malessere e disagio diffuso. Per la Capitale è, quindi, necessario un intervento mirato per le periferie che preveda il coinvolgimento di più livelli governativi per attuare misure radicali e strutturali, con un’adeguata pianificazione delle risorse umane ed economiche e chiari tempi di intervento”, spiega il consigliere Tranchina.
“I dati rilevati illustrano chiaramente il quadro emergenziale delle periferie romane, consentendo un’analisi delle risorse e la pianificazione dei necessari interventi di tipo sociale (pronto intervento, accoglienza emergenziale, sostegno socio-abitativo, tutela della fragilità, inclusione socio-lavorativa), ambientale (interventi di rimozione rifiuti a costi extra TARI e bonifiche ambientali), e urbanistico (con programmi di recupero da avviare verso le aree di degrado urbano, verso l’edilizia ex abusiva, ERP, PRU e PRIU, in accordo coi singoli Municipi e mediante specifici protocolli di intesa). I Municipi chiedono il potenziamento e un maggior coordinamento delle forze dell’ordine, sottolineando la necessaria collaborazione tra Roma Capitale, Prefettura, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, AMA. Di supporto a queste azioni saranno i sistemi di videosorveglianza, da attivare presso i campi rom e presso le aree utilizzate come discariche abusive, anche per contrastare i c.d. roghi tossici e le attività criminali. Garantire il diritto alla sicurezza ed alla qualità della vita anche nelle periferie di Roma significa quindi:
1 – Potenziare il controllo del territorio attraverso:
– l’incremento dei servizi delle Forze di Polizia nazionale, coordinate tra loro, nell’ottica di una programmazione di interventi integrati anche con le Forze di Polizia Locale;
– il rinnovo del Patto Roma Sicura con la previsione, in particolar modo sul fronte prevenzione e repressione dei c.d. roghi tossici, di appositi presidi, composti anche da unità dell’Esercito;
– la deroga al blocco delle assunzioni per la Polizia Locale;
– l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza anche attraverso la costituzione di una centrale operativa unica integrata di Roma Capitale.
2 – Approvare specifiche modifiche legislative per contrastare i reati ambientali
– con l’applicazione, anche per la realtà di Roma, della normativa sulla terra dei fuochi.
3 – Prevedere e destinare specifiche risorse alle periferie romane per la riqualificazione edilizia e per il rilancio economico dei territori più disagiati.
Si tratta evidentemente di misure che richiedono risorse ingenti, al punto tale che appare indifferibile sottoscrivere un patto per le periferie aperto al contributo dei diversi livelli istituzionali, nella reciproca collaborazione”, conclude il consigliere.