La nuova Uefa Nations League: i 5 punti chiave

Servirà qualche edizione prima che la Uefa Nations League entri nell’immaginario comune dei grandi tornei per squadre nazionali, qualche tempo per essere compresa in tutte le peculiarità del suo regolamento e, soprattutto, prima che entri nel cuore dei tifosi del pallone.

Alla scoperta della più giovane delle competizioni europee

Eppure le caratteristiche per il successo ci sono tutte: competizione e agonismo, obiettivi da raggiungere, sostenibilità del torneo. Quest’ultimo elemento ha bisogno ancora di relative verifiche, il torneo si terrà ogni due anni per restare sempre a cavallo tra un Mondiale ed un Europeo (nell’anno di riposo tra le due competizioni), si potrebbe quindi incorrere nei soliti problemi:

  1. I giocatori, soprattutto i top player, avranno sempre più match da disputare e meno tempo per recuperare dalle tante fatiche. Più in generale sarà poco il tempo per riorganizzare le compagini nazionali, ci saranno tante partite per testarsi ma da tante a troppe il passo è breve.
  2. Bisognerà incastrare campionati e date degli altri tornei. È probabile che i club torneranno presto a far sentire la propria voce in questo senso, lamentando quanto oberati siano i propri tesserati. La Nations League farà cominciare più tardi (e finire più tardi) le qualificazioni per gli Europei, altro fattore che non piacerà ne a club ne a nazionali.

Queste però sono solo possibili previsioni, la realtà è che le federazioni hanno firmato un accordo (l’accordo di Astana) e sono concordi con la Uefa nel proseguire su questa strada. Il punto di forza della competizione è in effetti proprio questo: sostituire le partite “inutili” con match che sono ottime verifiche per il proprio stato di forma, il tutto nell’ambito di una competizione che a tutti gli effetti è un torneo ufficiale Uefa. Ma andiamo a vedere in sintesi cosa dice il regolamento (il testo in pdf) insieme ad altre nozioni per capire meglio la natura di questa Nations League.

1Decide il ranking

Le 55 federazioni che prendono parte alla Uefa Nations League sono state divise in 4 leghe e smistate a seconda del ranking Uefa stabilito dopo il mondiale russo. Nella lega A sono state collocate le prime 12 nazionali, in B le seconde 12, in C le seguenti 15, in D le ultime 16.

Ogni lega è composta da 4 gironi, in questo caso il collocamento delle squadre è avvenuto per estrazione. Le prime squadre classificate nella lega A si battono per la vittoria della coppa, le prime delle altre leghe guadagnano la promozione nella lega immediatamente superiore in sfavore delle ultime di quella lega che retrocedono.

Su questo sistema il nuovo direttore delle competizioni Uefa Giorgio Marchetti si è espresso così rispondendo ad un giornalista: “Se lo guardi bene capirai che è uguale al sistema usato della leghe dei campionati per club. Certo necessita di una spiegazione, che tutti ci si focalizzino, ma non direi che è particolarmente complicato”.

2Il sogno Euro 2020

È compito della Uefa non solo governare il calcio europeo ma anche espanderlo, ramificarlo anche lì dove il pallone non è ancora una passione sfrenata. Uno dei mezzi da sempre più utilizzati è quello di dare rappresentanza a quei paesi dove il calcio non è ancora un’istituzione. Con la Nations League si è deciso di fare lo stesso e assicurare ben 4 posti ai prossimi europei del 2020, per i quali ci sarà un torneo di qualificazione ad hoc.

Come saranno assegnati questi 4 posti? Ogni lega esprimerà 4 prime classificate, una per ogni girone, queste si scontreranno in un play-off. Se tra le squadre prime classificate ci sono delle già qualificate all’europeo allora il posto sarà ceduto alla prima non ancora qualificata della lega, andando in ordine di ranking.

In questo modo due posti saranno riservati alla vincitrice delle leghe C e D, praticamente le 31 squadre meno quotate del panorama europeo.

3La Nations League fa bene al calcio europeo

La Uefa Nations League fa bene perché accorcia il calendario delle amichevoli e favorisce gli scontri diretti tra avversarie dalla forza simile. Con questo torneo le grandi sfidano le grandi, le piccole si confrontano con le piccole e tutti possono giovare di una verifica del proprio stato di forza reale. Si sfugge così alla retorica del “giocare contro i più forti aiuta a diventare più forti”, sarà anche vero ma in questo caso i più forti sono professionisti milionari e gli altri sono amatoriali sparring partner.

4Quanti soldi girano in Uefa Nations League?

La Nations League ha un montepremi totale da 76,2 milioni di euro che sarà diviso tra tutte le partecipanti a questo modo: 1,5 milioni di euro alle squadre che militano nella prima lega; 1 milione per quelle della lega B; 750 mila euro per la C; 500 mila euro alla D. Con la vittoria del proprio girone si raddoppia il premio. Per le finaliste: alla quarta vanno 1,5 milioni di euro, alla terza 2,5, alla seconda 3,5, alla prima 4,5. Alla vincitrice finale, calcolatrice alla mano, spettano 7,5 milioni di euro totali.

La sola Champions League conta su un montepremi da poco meno di 2 miliardi di euro, è evidente che il giro d’affari sul nuovo torneo è ancora poco corposo ma potrebbe salire insieme all’interesse del pubblico. Discorso diverso per le società di scommesse che invece hanno già palesato il loro interesse per partite molto più equilibrate e avvincenti di semplici amichevoli internazionali. Ormai sui palinsesti dei bookmaker le partite della UEFA Nations Leaguesono già presenza fissa.

5Prospettive per il futuro

Questo torneo è ancora giovane, pronostici sulla sua longevità sono probabilmente prematuri. Come si scriveva all’inizio, la prima necessità è entrare nelle grazie del pubblico e che si comprenda il meccanismo del torneo. Una suggestione interessante è che questa formula possa piacere davvero molto soprattutto ai paesi calcisticamente meno sviluppati, tanto da trasformarlo in una sorta di campionato europeo cadetto.


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