I cambiamenti industriali iniziati già nell’Ottocento portarono alla necessità di cambiare il modo di comunicare della gente, che aveva bisogno di un servizio più sicuro e veloce. C’era bisogno di qualcosa di diverso dal servizio postale già attivo (c’erano regole ben precise per poter inviare delle lettere) e da quello telegrafico. Si pensò allora alla cartolina postale e la prima proposta arrivò nel 1865 sotto suggerimento del consigliere delle poste prussiano Stephan. L’idea fu abbandonata a causa dei costi elevati e fu ripresa quattro anni dopo, nel 1869, con la Correspondenz-Karte emessa in Austria il 1° ottobre 1869. A inventarla fu il professore di economia Emanuel Herrmann.
La cartolina postale si presentava come un cartoncino rettangolare color avorio: da un lato c’erano l’impronta a stampa del francobollo e lo spazio per inserire l’indirizzo del destinatario; dall’altro lato lo spazio per inserire il messaggio, che non doveva superare le 20 parole. Risultò essere un’idea “rivoluzionaria” quella della cartolina postale e questo perché con il nuovo strumento veniva a mancare definitivamente il segreto epistolare che aveva caratterizzato la comunicazione per secoli. I costi rispetto all’invio delle lettere era dimezzato e in più si risparmiava sui costi della carta da lettere e della rispettiva busta. L’accoglienza fu ottima e le cartoline postali furono utilizzate sempre di più. Il loro uso è variato nel tempo e alla fine del XX secolo è diminuito a causa dei tanti nuovi mezzi di comunicazione a disposizione. Ma non mancano i nostalgici e le persone che ancora le spediscono.