La Procura di Roma apre un’inchiesta sulle morti provocate dalle buche di Roma. Numerosi gli incidenti già sottoposti al vaglio.
Non ce ne eravamo accorti, eppure è da un bel po’ di tempo che camminiamo sulla superficie lunare. Le strade della Capitale sono costellate di veri e propri crateri. Le buche aumentano sempre di più e quelle già presenti si trasformano in profonde voragini che provocano numerosi incidenti. La Procura di Roma ha aperto finalmente un’inchiesta.
I titolari dell’inchiesta sulla pessima manutenzione stradale a Roma, il pm Maria Bice Barborini e l’aggiunto Roberto Cucchiari, dopo aver raggruppato la documentazione relativa agli appalti e sub-appalti del settore, si stanno occupando dei carteggi con le informazioni sugli incidenti stradali avvenuti a causa di tale disagio.
Prendendo spunto da quanto raccontato da Il Messaggero, si possono fare alcuni esempi. Giorni fa, una buca in piazza della Rovere ha provocato l’apertura accidentale del portellone di un bus Atac, che ha quasi tranciato di netto il braccio di uno scooterista 36enne nella corsia opposta. La voragine è magicamente scomparsa il giorno seguente.
Purtroppo ci sono stati anche incidenti mortali. Uno di questi è quello che ha coinvolto il costruttore Claudio Salini, il quale, negli ultimi giorni di agosto, è andato a finire contro un albero sulla Cristoforo Colombo per un avvallamento non segnalato. Anche quest’ultimo infossamento è stato tempestivamente ricoperto dal Comune, prima che il pm che indaga per omicidio colposo potesse far effettuare dei controlli tecnici in loco.
Un altro incidente mortale è stato causato dalla buca sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia, che, ieri notte, martedì 6 ottobre, fatto perdere la vita ad un 40enne di Acilia. Ancora, possiamo fare riferimento ad un motociclista, che urtando la barricata intorno ad uno squarcio in mezzo alla strada, ha sbandato, finendo nella corsia opposta contro un furgone.
A piazzale Clodio vi erano già tre fascicoli aperti riguardanti i tre incidenti riportati. Le accuse erano per lesioni o omicidio colposo, ma ora la procura procede per omissione di atti d’ufficio e, in due casi, omessa segnalazione degli ostacoli, cercando nel frattempo chi avrebbe dovuto occuparsi della riparazione degli avvallamenti. Più di 2000 sono state le voragini segnalate in 5 mesi solo in città e quasi altrettante le persone coinvolte negli incidenti stradali.
di Angelica Leone