Nuovo sindaco di Roma, la campagna elettorale è già iniziata. Dopo le dimissioni di Ignazio Marino, la politica si scalda. Dal centro-destra al centro sinistra, ecco i possibili scenari in vista della prossima tornata elettorale che si giocherà in primavera
Ignazio Marino non ha fatto in tempo a dimettersi, avendo ancora 20 giorni di tempo per ripensarci, che già nella Capitale gli schieramenti politici si scaldano in vista della possibile tornata elettorale che dovrà decidere, eventualmente, il suo successore. Buona parte della politica e dei romani hanno esultato alla decisione del primo cittadino di farsi da parte, quando ormai la sfiducia aveva contagiato la sua stessa maggioranza, composta da Sel+Pd. Di fatto, Marino alla fine si è dovuto dimettere per degli scontrini, dopo che era stato attaccato su più fronti, partendo dalla sua panda rossa oggetto di scandalo per alcune multe non pagate, fino ad arrivare alla grande mano di Mafia Capitale, l’associazione di stampo mafioso in capo a Buzzi e Carminati.
Un uomo solo – Il Pd ha difeso Marino finché ha potuto, finché egli stesso non si è messo fuori gioco, attraverso dichiarazioni spontanee poi rovinosamente smentite. Ma questa è storia recente, anzi, passata. Detto questo, non stiamo aggiungendo niente di nuovo all’orizzonte, dovendoci in realtà concentrare non tanto su quello che è stato, ma piuttosto su quello che sarà di Roma.
Possibili sindaci – domanda a questo punto è una soltanto: chi governerà la Capitale? Chi saranno i candidati a correre per la poltrona più prestigiosa di Palazzo Senatorio? Qualcuno parla di Alessandro Di Battista, altri di Giorgia Meloni e altri ancora di Roberta Lombardi, anche se i 5 stelle, con il loro regolamento interno, impediscono di rimettere il mandato parlamentare. Matteo Salvini stesso, segretario della Lega, ha affermato inoltre che per la prima volta il Carroccio correrà alle elezioni del sindaco del Comune di Roma. In alternativa, ci sarebbe Gabrielli, già tutore di Marino, ma la scelta di un commissario straordinario potrebbe essere fattibile solo in vista del Giubileo, per poi comunque tornare alle urne.
Marino resta – E Marino? In alternativa potrebbe decidere di non dimettersi. Peciola, di fatti, sarebbe disposto a ritirare la sfiducia in nome del completamento del programma elettorale con cui il sindaco dimissionario fu eletto, ma non sembra l’unica alternativa possibile. Del resto, è di poche ore fa la notizia di come Marino potrebbe essere disposto a nominare una nuova Giunta, meno politicizzata e dunque dal carattere più popolare. Una Giunta di “cittadini“, magari illustri, ma comunque spogli da legami politici forti. Il tutto per il bene della città.
Un americano a Roma – Rudolph Giuliani è riuscito nel suo mandato di sindaco di New York a cambiare una città fagocitata dall’asfalto, ampliando a macchia d’olio le aree verdi, tagliando in questo modo il numero dei veicoli che transitavano all’interno dell’area metropolitana. A chiunque sostituirà Marino, i cittadini chiedono una città più vivibile in tal senso. Sarebbe il primo passo per restituire Roma ai romani. Iniziando dai Fori Imperiali, alla faccia di urtisti, dei camion bar e dei bus turistici. Che si passi sopra, oppure sotto, la parola d’ordine è un mix tra aree verdi – vedi l’esempio di New York appena citato – e pedonalizzazione.
Mafia Capitale – Appena insediatosi, Marino chiese una verifica dei conti al Mef. Fu la prima grande frustata al Mondo di Mezzo di Mafia Capitale. Il 5 novembre inizierà il grande processo in cui Buzzi e Carminati, ma anche alcuni collaboratori compiacenti del chirurgo genovese prestato alla politica, dovranno rispondere per associazione mafiosa. Tra le persone chiamate a comparire, c’è anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, altra figura di spicco del Pd. Buzzi lo ha citato tra i presunti compiacenti per l’appalto del Cup. Se Renzi e company sono usciti con le ossa rotte, sfiduciando il proprio stesso candidato, cosa potrebbe succedere a Zingaretti nel caso in cui le prove dovessero dimostrare una qualche responsabilità per le accuse mossegli? Sia chiaro, si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma solo l’ipotesi di una possibile condanna avrebbe la forza di uno tsunami, spazzando via i democratici da Roma e aprendo la strada a compagini probabilmente più radicali. Di fatto, sarà un lungo inverno di passione. Intanto l’autunno ha già fatto cadere le sue foglie.