Scoperti due esponenti della ‘ndrangheta in una casa-bunker all’Aurelio: i fratelli Giuseppe e Antonio Strangio avevano trovato rifugio sull’Aurelia Antica
Una casa-bunker all’inizio di una traversa di via Aurelia Antica era diventata il rifugio di Giuseppe e Antonio Strangio, due esponenti trentenni della ‘ndrangheta. I due, nati entrambi a Locri, pensavano di essere al sicuro grazie alle recinzioni molto alte a protezione della proprietà, ma la loro clandestinità è terminata all’una di notte grazie a una operazione lampo della Polizia.
Gli agenti sono entrati dal giardino e hanno bloccato il tentativo di fuga di Antonio Strangio. I fratelli erano destinatari di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA di Roma e Reggio Calabria. L’indagine è stata condotta nei confronti delle cosche Aquino-Coluccio, Figliomeni, Commisso e Strangio, attive nel Lazio e in Calabria.
Le accuse sono quelle di associazione di tipo mafioso, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, traffico di armi e riciclaggio. La perquisizione ha consentito di sequestrare 5 mila euro, cinque cellulari, carte di credito e altro materiale.