Marino in piazza ringrazia la folla che gli trasmette il coraggio e cita Che Guevara: “Noi siamo realisti e vogliamo l’impossibile”
Marino prepara la resistenza. Il sindaco dimissionario non è pronto ad abbandonare la nave senza combattere e ai sostenitori che ieri si sono presentati in piazza per chiedergli di ripensarci ha cercato di dare delle rassicurazioni. Allora non è così impossibile pensare che decida di ritirare le dimissioni dando un vero e proprio schiaffo a chi ha deciso di non volerlo più al comando della Capitale. La guerriglia del PD potrebbe veder nascere un nuovo capitolo che vede Marino, diventato il volto dell’anti Renzi, contro tutti. E in piazza arriva la citazione di Che Guevara: “Noi siamo realisti e vogliamo l’impossibile“.
“Questa piazza mi dà il coraggio e la determinazione di andare avanti. Voi mi chiedete di ripensarci? Ci penso e non vi deluderò. tate scrivendo una pagina straordinaria di democrazia che più di tante parole sigla l’unione tra romane e romani e il suo sindaco – aggiunge al microfono guardando dall’alto i suoi supporter – In questi due anni, tutti insieme, abbiamo strappato da questa città il cancro di Parentopoli di chi da queste stesse scale si era presentato col saluto romano. Noi abbiamo portato le decisioni dai salotti cosiddetti buoni all’aria aperta. Abbiamo scelto sulla base del merito e delle competenze e non degli amici degli amici o sulla base delle tessere del partito. Certamente abbiamo fatto degli errori e me ne assumo le responsabilità – ammette – Ma chi entrando in una casa distrutta ha il dono dell’infallibilità? Chi ce l’ha? E mentre noi riportavamo la legalità nei conti, mentre rimettevamo in ordine la casa, la Magistratura, che io ringrazio, fermava la Mafia, che grazie a chi ci aveva preceduto era entrata dentro casa. Il 5 novembre inizierà un processo storico che dimostrerà che chi ci ha preceduto si è servito dei poveri, mentre noi abbiamo voluto servire i poveri e gli ultimi. Noi come Comune saremo parte civile. Ci siamo fatti certamente dei nemici. Qualcuno vorrebbe fermare adesso questo percorso di cambiamento, adesso che la città può ripartire. Voi chiedete di ripensare alle dimissioni. Non vi deluderò. La politica non si esercita nelle stanze chiuse. La democrazia si esercita nelle piazze. E noi dobbiamo chiedere a tutti gli eletti un confronto diretto. Agli eletti di Partito Democratico, Sel, e Lista Civica“.