Sesso con rom minorenni a Termini: la seconda fase dell’operazione “Meeting Point” ha reso necessarie le misure cautelari
L’operazione “Meeting Point” della Polizia è giunta alla sua seconda fase. Dalle prime ore di questa mattina gli agenti del Settore Operativo Roma Termini e della Polizia Ferroviaria del Lazio hanno eseguito tre misure cautelari relative al reato di prostituzione minorile.
Le persone indagate sono finite agli arresti domiciliari. L’operazione è cominciata un anno fa e gli ulteriori approfondimenti hanno permesso questi sviluppi. Le tre misure si aggiungono alle 17 della prima fase: gli investigatori hanno accertato come gli indagati si incontrassero nei pressi di via Giolitti, davanti all’ingresso laterale della stazione per adescare rom minorenni.
Questi uomini si avvicinavano alle scale mobili e attendevano l’arrivo dei ragazzini, mentre i rapporti sessuali venivano consumati nelle loro case o a bordo di alcuni treni in sosta lunga. I nomadi venivano pagati dai 20 ai 35 euro. Uno degli indagati risiede a Roma, un altro in provincia e l’ultimo ad Aprilia.