Paolo Valenti, nato a Roma il 6 ottobre 1922, è stato un giornalista e conduttore televisivo italiano, noto al pubblico soprattutto per essere stato uno dei volti storici della trasmissione sportiva “90° minuto” (dal principio Novantesimo minuto), in onda sulla RAI. Proprio alla RAI iniziò a lavorare nel 1950, dopo essersi laureato in Lettere. Da quel momento divenne il commentatore di diversi eventi sportivi per l’emittente: da gare di automobilismo a incontri di pugilato, fino alle edizioni del Giro d’Italia. Senza contare che la RAI lo inviò più volte alle Olimpiadi. Fu anche radiocronista di “Tutto il calcio minuto per minuto”, seguì vari viaggi del Papa, si occupò del terremoto in Friuli e condusse lo storico incontro tra Benvenuti e Griffith, ma a dare la popolarità a Paolo Valenti fu la trasmissione che lui stesso ideò insieme a Maurizio Barendson e Remo Pascucci.
90° minuto, negli anni in cui le fonti di notizie sportive non erano tante come oggi e le notizie stesse non erano reperibili immediatamente, si affermò da subito come un programma importante nella trasmissione di notizie sul calcio e negli anni Settanta arrivò ad ascolti altissimi (toccò anche i 20 milioni di spettatori). Al timone c’era lui, Paolo Valenti (insieme a Barendson fino al 1976). E nell’arco della sua lunga carriera lui non dichiarò mai quale fosse la squadra per cui tifava e riuscì sempre a restare imparziale nei commenti.
Rimase alla conduzione del programma fino alla fine dell’ottobre 1990, anno in cui condusse anche Minuto Zero in occasione dei Mondiali, poi, a causa del tumore che lo colpì alla fine degli Ottanta, morì ricoverato al Forlanini. Lasciò moglie (Bruna Liguori) e quattro figli. E proprio loro istituirono il premio giornalistico radiotelevisivo “Paolo Valenti”, assegnato ogni due anni.