La bufala degli attentati a Roma su Whatsapp: l’autrice dell’audio si è presentata negli uffici della Polizia Postale con la figlia per chiarire la sua posizione
Sembra giunta a una conclusione la vicenda dell’audio-bufala che ha terrorizzato i romani nelle ultime ore: il messaggio vocale, diventato virale su Whatsapp e poi in altri social network, è quello di una mamma apprensiva che si rivolge alla figlia, confidandole la presenza di una bomba alla stazione Lepanto della Metro A e il rischio di attentati che corrono i giovani romani che frequentano i luoghi della movida.
Nella registrazione la donna spiegava di avere avuto le informazioni da un’amica che lavora al Ministero dell’Interno. Dopo l’intervento del premier Renzi e l’apertura di una indagine, madre e figlia si sono presentate negli uffici della Polizia Postale di viale Trastevere per chiarire la loro posizione.
Che si trattasse di una bufala era chiaro, la figlia si è però spaventata dopo aver visto la diffusione sul web del messaggio, tanto da avvisare la madre. Ieri sera verso le 22 le due hanno raccontato la versione “ufficiale”.
Secondo la signora, le informazioni del Ministero sono state inventate di sana pianta per convincere la figlia e una sua amica a non uscire di casa e frequentare i luoghi più a rischio. Dunque non esiste nessuna amica che lavora agli Interni e che è a conoscenza di attentati imminenti a Roma. La donna non sapeva di essere stata registrata e ora si sta cercando di capire come sia avvenuto.